GUERRA UCRAINA-RUSSIA: LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 14 GIUGNO 2022
GUERRA UCRAINA-RUSSIA ULTIME NEWS – La guerra in Ucraina prosegue e la pace non sembra vicina. A Severodonetsk prosegue l’assedio dei filorussi intorno all’impianto Azot dove sono asserragliati soldati ucraini e civili e dove è scoppiato un incendio. L’Ucraina ha creato due corridoi terrestri attraverso la Polonia e la Romania per esportare il grano, mentre il presidente turco Erdogan ha annunciato un colloquio con il presidente Putin e con l’omologo ucraino Zelensky sull’apertura di ulteriori corridoi. Di seguito tutte le notizie di oggi, martedì 14 giugno 2022.
GUERRA IN UCRAINA, LE ULTIME NOTIZIE DI OGGI, 14 GIUGNO 2022
Ore 19.50 – Zaporizhzhia, governatore: “Non ci permettono di sconfiggere apertamente Russia” – “Sono passati più di 100 giorni dallo scoppio della guerra. Quali armi sono arrivate in Ucraina? Ad oggi abbiamo ricevuto armamenti che colpiscono a 40 massimo 70 km di distanza, utili per colpire l’artiglieria e le linee di trincea”. Lo ha dichiarato ad Adnkronos il capo dell’Amministrazione militare di Zaporizhzhia, Oleg Buryak. “Ma per vincere noi dovremmo potere colpire le retrovie in cui sono concentrati i mezzi militari e di comando, abbiamo dunque bisogno di armi con gittata di 100-200 km, indispensabili per avanzare e recuperare i territori. Ebbene non ce le consegnano perché non ci permettono di sconfiggere apertamente la Russia. Se Putin fosse sconfittole elite lo spodesterebbero, con il rischio di una rivoluzione e di una frantumazione della Federazione in tante piccole repubbliche fuori da ogni controllo. Chi controllerebbe a quel punto l’assetto armi, anche nucleari, che si riverserebbero tra l’altro sul mercato nero? E’ uno scenario che potrebbe condurre ad una catastrofe. Ed un rischio che esiste in concreto. Per questo gli Usa si muovono con cautela”.
Ore 19.40 – Turchia : Erdogan, completata prima sezione gasdotto Mar Nero – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato il completamento della prima sezione di un gasdotto per il trasporto del gas che la Turchia ha trovato nelle acque del Mar Nero. Il giacimento Sakarya è stato scoperto nell’agosto del 2020, a circa 170 km al largo delle coste turche e può contare, secondo quanto dichiarato da Erdogan, su una riserva di 320 miliardi di metri cubi di gas che lo renderebbero il più grande nella storia di un paese da sempre privo di risorse proprie. La Turchia costretta infatti a importare più del 90% del gas per soddisfare il proprio fabbisogno.
Ore 19.30 – Kiev, mancherà il grano per almeno tre stagioni – L’invasione russa dell’Ucraina creerà una carenza globale di grano per almeno tre stagioni, impedendo a gran parte del raccolto ucraino di arrivare sui mercati. “L’Ucraina, a volte conosciuta come il paniere d’Europa, ha visto le sue rotte marittime di esportazione del grano bloccate dalla Russia e deve affrontare una serie di altri problemi, dai campi di grano minati alla mancanza di spazio per lo stoccaggio del grano”, ha detto a Reuters il ministro dell’agricoltura, Mykola Solskyi. “L’Ucraina uscirà dal mercato per molto tempo”.
Ore 19.20 – USA: ci aspettiamo che altri paesi annuncino invio armi – Gli Usa si aspettano che altri paesi annuncino l’invio di nuove armi all’Ucraina in occasione della riunione del Gruppo di contatto dell’Ucraina che si terrà domani. Lo ha affermato un alto esponente del dipartimento di Difesa statunitense, secondo quanto riporta la Cnn.
Ore 19.10 – Zelensky, devo ripeterlo ancora: ci servono armi moderne – “Per alcuni il mio appello può sembrare un loop continuo, ma devo ripeterlo ancora e ancora: abbiamo bisogno di armi moderne. Abbiamo bisogno di sostegno per sopravvivere e vincere. E meno i nostri partner sono disposti ad aiutarci con le armi, più a lungo durerà questa guerra e più persone moriranno”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodimir Zelensky, in una lunga intervista rilasciata al giornale tedesco Die Zeit, anticipata on line. Zelensky ha aggiunto che “attualmente, in molti punti del fronte, i russi sono in grado di sparare contro le nostre posizioni con la loro artiglieria da lunghe distanze senza che noi possiamo rispondere al fuoco. Abbiamo quindi bisogno, ad esempio, di lanciarazzi multipli a più lungo raggio e di sistemi simili”.
Ore 19.00 – Zaporizhzhia: “100mila richieste cittadinanza russa” – Oltre 100.000 residenti della regione di Zaporizhzhia hanno già chiesto la cittadinanza russa: lo ha detto Vladimir Rogov, membro del consiglio principale dell’amministrazione militare-civile della regione di Zaporizhzhia, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Più di 100.000 persone sono già in fila. E ci sono migliaia di persone che hanno già preparato tutti i documenti”, ha affermato Rogov.
Ore 18.50 – Gas europeo chiude a 97 euro per Gazprom-Nord Stream – Il gas europeo conclude la giornata in forte rialzo a 97 euro (+16,3%) per megawattora dopo aver superato nel corso della giornata ad Amstredam i 100 euro. A spingere i prezzi ha contribuito la decisione di Gazprom di ridurre del 40% i flussi di metano nel gasdotto Nord Stream per ragioni tecniche, secondo il gruppo russo.
Ore 18.40 – Zelensky: colloqui diretti, negoziati impossibili senza Kiev – “Se la Russia vuole porre fine alla guerra, deve sedersi al tavolo dei negoziati. Il tavolo dei negoziati sull’Ucraina è impossibile senza l’Ucraina. Pertanto, questi colloqui devono essere diretti. Per me possiamo parlare con i mediatori, possiamo parlare senza mediatori. Se la Federazione Russa è pronta a porre fine alla guerra, il che significa ritirarsi dai nostri territori, sono personalmente pronto per un simile formato in qualsiasi momento”. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodimir Zelensky, dicendosi pronto a parlare con il presidente russo Vladimir Putin, durante una conferenza stampa online con i media danesi.
Ore 18.30 – Von der Leyen: energia da Israele contro ricatto Mosca – “Il Cremlino ha usato la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi per ricattarci. E dall’inizio della guerra, la Russia ha deliberatamente interrotto le sue forniture di gas alla Polonia, alla Bulgaria, alla Finlandia, alle societa’ olandesi, alle societa’ danesi, come rappresaglia per il nostro sostegno all’Ucraina. Ma il comportamento del Cremlino ha solo rafforzato la nostra determinazione a liberarci dalla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi. Ad esempio, stiamo ora esplorando modi per rafforzare la nostra cooperazione energetica con Israele”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la sua visita in Israele.
Ore 18.20 – Russia, 49 britannici in lista nera, anche giornalisti – La Russia ha inserito in una lista nera 49 cittadini britannici inclusi funzionari della Difesa e giornalisti di Bbc, Financial Times, Guardian e Sky News, che non potranno entrare nel Paese. Ne ha dato notizia in un comunicato il ministero degli Esteri russo.
Ore 18.10 – Biden: i prezzi sono troppo alti, colpa di Vladimir Putin – “I prezzi sono troppo alti, il nostro lavoro non è finito”. Lo afferma Joe Biden assicurando che farà il possibile per ridurre il costo della benzina, balzato a “causa di Vladimir Putin”. “Il nostro tasso di disoccupazione è ai minimi storici. Stiamo rendendo il ‘Buy America’ una realtà. Con il mio predecessore il deficit è esploso, con me lo abbiamo ridotto lo scorso anno e quest’anno lo ridurremo ancora” per un totale di quasi 2.000 miliardi di dollari, osserva Biden dicendosi “stanco” di essere etichettato come un presidente che spende molto. “Stiamo cambiando la vita della gente”.
Ore 18.00 – Monito Urso in Usa: Cina la sola che può diventare unico impero al mondo – “La Russia è una minaccia perché vuole tornare ad essere un impero, ma uno degli imperi, mentre la Cina è l’unica potenza in grado di diventare l’unico impero: un pericolo tanto più grande perché Xi Jinping non più solo il primo nel politburo cinese ma è l’unico, avendo abolito il limite dei due mandati, come del resto ha fatto Vladimir Putin in Russia, con la prospettiva di essere eletto a vita”. Lo ha detto a Washington il presidente del Copasir Adolfo Urso in un dibattito dell’American Enterprise Institute.
Ore 17.50 – Gas, prezzo corre sopra 100 euro, poi scende a 98 euro (+18%) – Sale ancora il prezzo del gas in una giornata che risente del taglio del 40%, a 100 milioni di metri cubi al giorno, dei flussi da parte di Gazprom attraverso il gasdotto Nord Stream, motivato dal colosso russo per motivi tecnici. And Amsterdam il contratto Ttf è scambiato a 98,6 euro per megawattora (+18,2%), dopo aver superato i 100 euro, sui livelli di metà maggio.
Ore 16.50 – USA, probabilmente Putin punta ancora a tutto paese – “Crediamo che (Putin, ndr) non abbia modificato i suoi obiettivi” in Ucraina e, quindi, “è probabile che abbia ancora gli occhi su una parte significativa del paese, se non su tutto il paese”. Lo ha detto il sottosegretario americano alla Difesa, Colin Kahl.
Ore 16.40 – Mosca, ancora non pianificato incontro Putin-Biden – L’atteso incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin e quello americano, Joe Biden “non è ancora stato pianificato”. Lo ha affermato il consigliere di Putin Yury Ushakov nel corso di un briefing a Mosca. “Nessuno nega che sia possibile”, ha aggiunto, “ma richiede delle condizioni appropriate e, cosa molto importante, una preparazione molto, molto meticolosa”.
Ore 16.30 – Gas: Germania, sicurezza approvvigionamento garantita – La Germania sta monitorando i flussi di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 dopo le segnalazioni di flussi inferiori, spiega un portavoce del ministero dell’Economia tedesco. “Attualmente, la sicurezza dell’approvvigionamento continua ad essere garantita”, ha aggiunto il portavoce. La capacità di fornire gas all’Europa dalla Russia attraverso il gasdotto Nord Stream 1 è stata limitata a causa di lavori di riparazione ritardati.
Ore 16.20 – UE, import da gasdotti russi quasi dimezzato in un anno – “La quota delle importazioni di gas russo nell’Ue è già scesa dal 45% nell’aprile dello scorso anno al 31% nell’aprile di quest’anno. Se guardiamo ai soli gasdotti, la riduzione è ancora maggiore, dal 40% dell’anno scorso al 26%. Le importazioni di gas naturale liquefatto (gnl) hanno raggiunto numeri record: 12,6 miliardi di metri cubi sono stati importati lo scorso aprile nell’UE. Si tratta di un aumento del 36% annuo”. Lo ha dichiarato la commissaria all’Energia, Kadri Simson, in audizione in commissione Energia al parlamento europeo. “Stiamo lavorando il più velocemente possibile per stabilire le giuste partnership in tutto il mondo. Miriamo a sostituire 50 miliardi di metri cubi di gas russo con forniture di gnl e 10 miliardi di metri cubi con forniture aggiuntive da gasdotti”, ha spiegato.
Ore 16.10 – Scholz, registro nazionale per i beni soggetti a sanzioni – La Germania istituirà un registro nazionale per i beni soggetti a sanzioni come parte degli sforzi per rendere più efficaci le sanzioni contro la Russia. Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, durante un discorso a una riunione della Task Force di azione finanziaria a Berlino.
Ore 16.00 – Navalny, “trasferito in un luogo sconosciuto” – Il leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny è stato improvvisamente trasferito dalla prigione dove sta scontando una condanna a 11 anni e mezzo in un luogo sconosciuto. Lo ha dichiarato il suo collaboratore Leonid Volkov in un post su Telegram. Secondo quanto riporta Reuters, all’avvocato di Navalny sarebbe stato detto che l’oppositore non si trova al centro di detenzione a Pokrov, dove si era recato per visitarlo. “Dove sia ora Alexei e in quale colonia sia stato portato, non lo sappiamo”, ha detto Volkov nel suo post.
Ore 15.50 – Filorussi: Kherson rimarrà russa per sempre – Il numero due dell’amministrazione filorussa della regione ucraina di Kherson si è detto convinto che quel territorio “rimarrà per sempre russo”. Citato dall’agenzia russa Ria Novosti, Kirill Stremousov ha affermato: “Siamo già irrevocabilmente nella Federazione russa. Dobbiamo ricordarcelo, ricostruire, emettere passaporti per i cittadini della Federazione russa e pensare che ci sentiremo davvero a casa, che staremo bene”.
Ore 15.40 – Macron, al via tour di in Est Europa – Il presidente francese, Emmanuel Macron, si è recato oggi in Romania dove ha salutato i circa 500 soldati francesi dispiegati in una base Nato dopo l’invasione russa dell’Ucraina, prima di una visita in sostegno alla Moldavia e di una possibile visita a Kiev. Attesa da settimane, la visita in Ucraina del presidente francese nonché presidente di turno dell’Ue, dovrebbe svolgersi insieme al presidente del Consiglio Mario Draghi e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, secondo fonti di Roma e di Berlino, una notizia che l’Eliseo continua tuttavia a non confermare. La visita di Macron dal presidente ucraino Volodimir Zelensky sarebbe di grande importanza in questo momento anche perché la Francia detiene ancora per due settimane, fino al 30 giugno, la presidenza di turno dell’Unione. Nel viaggio nell’est Europa, proprio tra i due turni delle elezioni legislative in Francia, il presidente è accompagnato dalla ministra degli Esteri Catherine Colonna e della Difesa Sébastien Lecornu. In Romania, la delegazione di Parigi verrà accolta a fine giornata nella base di Mihail Kogalcinearu, in prossimità di Constanza, il grande porto romeno sul mar Nero, una postazione divenuta estremamente strategica dall’inizio della guerra di Vladimir Putin contro l’Ucraina.
Ore 15.30 – Papa Francesco: “Un capo di stato mi ha detto che la Nato sapeva di provocare Putin” – “Prima della guerra in Ucraina, un importante capo di Stato mi ha detto che l’Alleanza Atlantica sapeva di provocare Putin”. Lo ha dichiarato papa Francesco in un’intervista con i direttori delle riviste dei gesuiti, che verrà pubblicata su La Civiltà Cattolica, anticipata da La Stampa. “Un paio di mesi prima dell’inizio della guerra ho incontrato un capo di stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio”, il racconto del pontefice. “E dopo aver parlato delle cose di cui voleva parlare, mi ha detto che era molto preoccupato per come si stava muovendo la Nato. Gli ho chiesto perché, e mi ha risposto: ‘Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro’. Ha concluso: ‘La situazione potrebbe portare alla guerra’. Questa era la sua opinione. Il 24 febbraio è iniziata la guerra. Quel capo di stato ha saputo leggere i segni di quel che stava avvenendo”.
“Non vediamo l’intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l’interesse di testare e vendere armi. È molto triste, ma in fondo è proprio questo a essere in gioco”, ha detto il papa. “Qualcuno può dirmi a questo punto: ma lei è a favore di Putin! No, non lo sono. Sarebbe semplicistico ed errato affermare una cosa del genere. Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi. Mentre vediamo la ferocia, la crudeltà delle truppe russe, non dobbiamo dimenticare i problemi per provare a risolverli”, ha aggiunto.
Ore 15.20 – Kiev: Luhansk è un vero inferno – Le condizioni nella regione di Luhansk, sotto pesanti attacchi russi di artiglieria, sono “un vero inferno”. Lo ha detto il governatore della regione Serhiy Haidai. “I bombardamenti sono così potenti che la gente non riesce più a resistere nei rifugi. Ma non possiamo perdere, finché è possibile salvare almeno una vita, noi la salveremo”, ha aggiunto Gaidai, citato dalla Bbc, riferendo che altri 70 civili sono stati evacuati da Lisichansk e dagli insediamenti circostanti.
Ore 15.10 – Banca russa Sberbank disconnessa da sistema Swift – Sberbank e altri due istituti bancari russi sono stati disconnessi da oggi dal sistema Swift: lo riporta la testata online Meduza ricordando che si tratta di una decisione presa a inizio mese nell’ambito del sesto pacchetto di sanzioni Ue contro il governo russo per l’invasione dell’Ucraina.
Ore 15.00 – Kiev: bombardamenti nel Donbass, vittime tra i civili – Nelle ultime 24 ore, le forze russe hanno bombardato “otto località nel Donbass, causando morti e ferti tra i civili”. Lo afferma il ministero dell’Interno ucraino su Telegram. Le località colpite “con missili, razzi artiglieria e carri armati” sono Avdiivka, Bakhmut, Dobropillia, Tonenke, Novoselivka Persha, Netaylove, Kurakhivka e Niu York.
Ore 14.50 – Filorussi chiedono a Russia di usare più missili Iskander – I separatisti filorussi di Donetsk chiedono alla Russia di utilizzare più missili Iskander e caccia per distruggere l’artiglieria ucraina. Lo ha annunciato Eduard Basurin, vice capo del dipartimento della Milizia popolare dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, citato dall’agenzia di stampa russa Tass.
Ore 14.40 – Biden a Riad discuterà anche di petrolio – La produzione petrolifera sarà parte delle discussioni del viaggio di Joe Biden in Arabia Saudita. Lo ha detto alla tv Msnbc John Kirby, ex portavoce del Pentagono passato a un nuovo incarico nella Casa bianca. Come anticipato nei giorni scorsi dai media, il presidente americano mira a convincere Riad ad aumentare la produzione di greggio per sostituire quello russo, sotto embargo occidentale, ridurne il prezzo della benzina e contenere l’inflazione.
Ore 14.30 – Ucraina: contraerea intercetta missile vicino Leopoli, 4 feriti – Le forze ucraine hanno abbattuto un missile su Zolochev, nella regione di Leopoli. Lo ha dichiarato su Telegram il capo dell’amministrazione statale regionale di Leopoli Maksim Kozytsky, affermando che quattro persone sono rimaste ferite, una delle quali un bambino. Le condizioni delle vittime sono valutate dai medici come lievi e moderate.
Ore 14.20 – Gazprom taglia il gas via Nord Stream, vola il prezzo – Gazprom può immettere nel gasdotto Nord Stream “solo 100 milioni di metri cubi al giorno”. Lo fa sapere Bloomberg citando una nota del colosso del gas russo. Intanto il prezzo del gas in Europa segna un netto rialzo. Ad Amsterdam le quotazioni salgono a 91 euro al Mwh (+9,1%), mentre a Londra il prezzo si attesta a 170 penny al Mmbtu (+10,6%).
Ore 14.10 – Mosca aprirà corridoio per civili da impianto Azot – I militari russi e le milizie della Repubblica popolare di Luhansk sono pronti ad effettuare l’evacuazione dei civili rifugiati nello stabilimento Azot a Severodonetsk, a partire da dalle 7 alle 19 (ora italiana) di domani. Lo ha annunciato Mikhail Mizintsev, capo del Centro nazionale per il controllo della difesa della Federazione Russa, il quale ha specificato che a chiedere l’apertura di un corridoio umanitario è stata Kiev, che vorrebbe far evacuare i civili verso la vicina Lisichansk. Lo riporta l’agenzia ufficiale russa Ria Novosti.
Ore 14.00 – Papa: spero di vedere patriarca Kirill a settembre – Il papa ha auspicato d’incontrare il patriarca di Mosca, Kirill, a settembre in Kazakistan in occasione del Congresso dei capi delle religioni mondiali e tradizionali, che si terrà a Nur-Sultan. “Spero d’incontrarlo in occasione di un’assemblea generale in Kazakistan, a settembre”, ha dichiarato il pontefice in un’intervista con i direttori delle riviste dei gesuiti, che verrà pubblicata su La Civiltà Cattolica e anticipata da La Stampa.
Ore 13.50 – Mosca: 32 militari Kiev arresi uccisi da nazionalisti – Trentadue militari ucraini che si sarebbero arresi alle truppe russe e si accingevano a raggiungerle portando bandiere bianche, sarebbero stati uccisi dai combattenti nazionalisti ucraini. Lo ha dichiarato il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
Ore 13.40 – Zelensky posta foto distruzioni: “Guariremo corpi e anime” – Il presidente Volodimir Zelensky ha pubblicato su Telegram foto delle distruzioni nelle città ucraine causate dai bombardamenti russi e ha promesso: “Ricostruiremo l’Ucraina. Strade, quartieri, città e villaggi. Guariremo i corpi dalle ferite e le anime dalle perdite. Tutto questo non è la trama di un film, è la nostra realtà e il nostro futuro”, ha scritto. Lo riporta Ukrinform.
Ore 13.30 – Gazprom, Russia riduce del 40% consegne gas via Nord Stream – La Russia ha ridotto del 40% le consegne quotidiane di gas tramite Nord Stream. Lo ha annunciato Gazprom.
Ore 13.20 – Severodonetsk: nei rifugi dell’Azot ancora 540-560 civili – Nei rifugi antiaerei dell’impianto chimico Azot di Severodonetsk, sotto costante attacco dei raid russi, “ci sono ancora 540-560 civili”. Lo ha sottolineato su Telegram il capo dell’amministrazione militare-civile della città, Oleksandr Stryuk, secondo quanto riporta l’Ukrainska Pravda. Stryuk ha aggiunto che nel sito ci sono continui combattimenti e tentativi di assalto.
Ore 13.10 – Kiev, Russia restituisce altri 64 corpi dell’Azovstal – I russi hanno restituito i corpi di altri 64 combattenti dell’Azovstal. Lo ha riferito il ministero per la Reintegrazione dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina, secondo quanto riporta l’agenzia ucraina Unian. “L’Ucraina ha restituito i corpi di 64 eroici difensori dell’Azovstal per la loro dignitosa sepoltura”, sottolinea il ministero in una nota.
Ore 13.00 – Zelensky: l’Ucraina ha bisogno di più armi a lungo raggio – L’esercito ucraino ha munizioni e armi a sufficienza, ma ha necessità di più armi a lungo raggio. Lo ha detto il presidente ucraino Volodimir Zelensky durante una conferenza stampa.
Ore 12.50 – Papa: “Superpotenza vuole imporre sua volontà” – Il papa torna a parlare della guerra in Ucraina e punta il dito contro una “superpotenza” che vuole imporre la sua volontà. “La guerra in Ucraina è venuta ad aggiungersi alle guerre regionali che in questi anni stanno mietendo morte e distruzione. Ma qui il quadro si presenta più complesso per il diretto intervento di una ‘superpotenza’”, ha sottolineato il papa nel messaggio per la Giornata dei poveri, “che intende imporre la sua volontà contro il principio dell’autodeterminazione dei popoli. Si ripetono scene di tragica memoria e ancora una volta i ricatti reciproci di alcuni potenti coprono la voce dell’umanità che invoca la pace”.
Ore 12.40 – Cremlino: Londra non ci ha chiesto aiuto su mercenari britannici – Il Cremlino si è detto “certo” che i leader separatisti nel Donbass sarebbero disposti a prendere in considerazione un appello del Regno Unito sulla sorte dei combattenti britannici condannati a morte a Donetsk. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov aggiungendo che Londra non ha chiesto aiuto a Mosca sulla vicenda. La Gran Bretagna dovrebbe contattare la Repubblica di Donetsk sulla sorte dei suoi cittadini condannati a morte, ha detto ancora, citato dalla Tass.
Ore 12.30 – Cremlino: “Da Kiev nessun dettaglio sull’export del grano” – Dall’Ucraina non ci sono ancora indicazioni dei dettagli sulle esportazioni di grano o su qualsiasi altra cosa voglia esportare. Lo afferma il Cremlino citato dalla Tass.
Ore 12.20 – Draghi: “L’Italia con Kiev per far parte dell’UE” – “Con il primo ministro Bennett abbiamo discusso anche della guerra in Ucraina. L’Italia sostiene e continuerà a sostenere l’Ucraina e il suo desiderio di far parte dell’Europa”. Lo ha detto Mario Draghi durante le dichiarazioni con il primo ministro israeliano Naftali Bennett.
Ore 12.10 – Mosca: bombe su Bryansk a 50 km da confine ucraino – È di 4 feriti il bilancio di un bombardamento sulla regione russa di Bryansk, riferisce il governatore della regione citato dalla Tass. “Diverse case sono state danneggiate nella cittadina di Zaimishche, a sud di Klintsy, 50 km dal confine ucraino”, afferma Alexander Bogomaz. Le squadre di emergenza hanno ripristinato i danni alla rete elettrica e a quella idrica.
Ore 12.00 – Draghi: “Subito corridoi grano o sarà tardi” – “Abbiamo discusso anche del rischio di catastrofe alimentare dovuta al blocco dei porti del Mar Nero. Dobbiamo operare con la massima urgenza dei corridoi sicuri per il trasporto del grano. Abbiamo pochissimo tempo, perché tra poche settimane il nuovo raccolto sarà pronto e potrebbe essere impossibile conservarlo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante le dichiarazioni con il primo ministro israeliano Bennett.
Ore 11.07 – Tass: prigionieri Azovstal trasferiti in colonia penale – Gli 88 prigionieri di guerra ucraini che lo scorso 20 maggio si sono arresi alle forze russe dopo aver resistito nell’impianto dell’Azovstal a Mariupol sono stati trasferiti dal centro di detenzione della Repubblica popolare di Lugansk alla colonia penale di Sukhodolsk, nella stessa regione, rende noto l’agenzia Tass citando una fonte informata. Il trasferimento è avvenuto allo scopo di consentire il lavoro degli inquirenti, precisa la fonte. Nel corso della bonifica dell’impianto, le forze russe continuano a scoprire elementi nazionalisti che non si erano arresi, uno o due alla volta.
Ore 10.46 – Deposito armi colpito da missile russo a Chernihiv – La Russia ha colpito un deposito di armi d’artiglieria con un missile da crociera Kalibr nella regione di Chernihiv. Lo rivela l’agenzia di stampa Ria, citando il Ministero della Difesa di Mosca. La difesa aerea russa, inoltre, secondo la Tass avrebbe abbattuto un caccia Mig-29 ucraino e un elicottero Mi-24.
Ore 09.40 – Un’altra fossa comune a Bucha, “7 civili torturati” – Le autorità ucraine hanno reso noto di aver scoperto un’altra fossa comune vicino a Bucha, nella regione di Kiev. Secondo il capo della polizia della regione di Kiev, Andrii Niebytov, conteneva i corpi di sette civili, molti con le “mani legate e le ginocchia colpite da proiettili”; le vittime erano state torturate, ha aggiunto nella nota. La fossa comune è stata trovata vicino al villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha, nell’Oblast di Kiev. Già riesumati i corpi, sono adesso in corso le operazioni per identificare le vittime.
Ore 08.40 – Kiev: “Morti 32.500 soldati russi, distrutti 1.434 tank” – Ammonterebbero a 32.500 le perdite fra le fila russe dal giorno dell’attacco di Mosca all’Ucraina, lo scorso 24 febbraio. Lo rende noto il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, appena diffuso su Facebook, che riporta cifre che non è possibile verificare in modo indipendente. Secondo il resoconto dei militari ucraini, a oggi le perdite russe sarebbero di circa 32.500 uomini, 1434 carri armati, 3503 mezzi corazzati, 721 sistemi d’artiglieria, 229 lanciarazzi multipli, 97 sistemi di difesa antiaerea. Stando al bollettino, che specifica che i dati sono in aggiornamento a causa degli intensi combattimenti, le forze russe avrebbero perso anche 213 aerei
Ore 07.00 – Severodonetsk irraggiungibile – Funzionari governativi ucraini hanno detto che tre ponti chiave che collegano Severodonetsk a Lysychansk ora sono impraticabili per i veicoli, il che significa che le rotte di rifornimento in entrata e le evacuazioni in uscita attraverso quelle rotte sono impossibili.
Ore 06.30 – Austin conferma impegno Usa sulle armi – Il ministro della Difesa Usa Lloyd Austin prova a rassicurare Kiev: “Gli Stati Uniti sono impegnati sia sul fronte dell’Indo-Pacifico, per garantire che sia libero e aperto, sia per garantire che l’Ucraina abbia tutte le armi necessarie “per difendersi da una guerra non provocata”, ha detto durante la sua visita a Bangkok. Ed ha aggiunto: “A Bruxelles, dove parteciperò alla riunione dei ministri Nato della Difesa, il mio primo punto sarà la convocazione della terza riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina: un’occasione importante per riunire il nostro gruppo di partner di tutto il mondo, sempre di più, per assicurare che stiamo fornendo all’Ucraina ciò di cui ha bisogno in questo momento”.
Ore 06.00 – Nuova fossa comune a Bucha – Una nuova fossa comune è stata scoperta nel villaggio di Myrotske, nel distretto di Bucha. Lo ha detto il capo della polizia di Kiev Andrii Nebytov su Facebook. Al suo interno sette corpi. “Diverse vittime avevano le mani e le ginocchia legate”.
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