Continuano gli attacchi russi in Ucraina. L’artiglieria di Mosca ha colpito la città di Nikopol che si trova a sud del Paese e a meno di 15 chilometri dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha detto su Telegram il governatore regionale, Valentyn Reznichenko. Sono 25 i proiettili che hanno colpito la città e che hanno causato un incendio. Alcune abitazioni, almeno una ventina, e una scuola sono state danneggiate. Le fiamme nel complesso industriale hanno anche provocato un blackout che ha lasciato oltre 3mila persone senza corrente elettrica.
Intanto, l’allerta è massima dopo l’attentato a Darya Dugin, figlia di Aleksandr, ideologo del presidente russo Vladimir Putin. Mosca ha infatti accusato Kiev di aver commissionato l’omicidio. La portavoce degli esteri russa Maria Zakharova ha invitato a non trarre ancora conclusioni, ma ha anche aggiunto: “Se la pista di Kiev fosse confermata, si tratterebbe di terrorismo di Stato”.
L’Ucraina ha respinto le accuse. Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha sottolineato che non hanno “nulla a che fare con l’omicidio della figlia di Dugin”, come riportato dal Kiev Independent. E parlando in televisione ha aggiunto: “Non siamo uno stato criminale, a differenza della Russia, e sicuramente non uno stato terrorista”.
Zelensky, intanto, ha blindato la data del 24 agosto, il giorno in cui il Paese celebra il Giorno dell’Indipendenza e il Giorno della Bandiera Nazionale, proprio perché teme azioni crudeli da parte di Mosca. “Dobbiamo essere consapevoli che questa settimana la Russia potrebbe tentare di fare qualcosa di particolarmente terribile, particolarmente violento”, ha detto il presidente ucraino nel suo videomessaggio.