Il numero dei soldati ucraini e russi uccisi o feriti dall’inizio della guerra in Ucraina è di quasi 500mila. A riportare il tragico dato è il New York Times citando fonti americane, secondo le quali un calcolo preciso è difficile da effettuare considerato che Mosca tende ad abbassare le stime e Kiev non riporta dati ufficiali.
Secondo Kiev, sono circa 20mila i militari che la Russia manda ogni mese al fronte. “Una campagna di mobilitazione in piena regola”, le parole del portavoce dei servizi di intelligence del ministero della Difesa ucraino, Andrei Yusov, denunciando che il Cremlino si sta servendo di ogni mezzo, compresa la “coercizione”, per poter continuare a mandare uomini nella guerra contro l’Ucraina.
“La mobilitazione in Russia continua – ha detto -. Ogni mese vengono mobilitate 20mila persone”. Ma tra loro, ha sottolineato, non ci sono famigliari di alti funzionari del governo e degli oligarchi vicini al Cremlino, che riescono a evitare di partire. Infine Yusov ha detto: “Posto che l’Ucraina rispetta il diritto internazionale e la Convenzione di Ginevra, l’unico modo che i soldati russi hanno di salvarsi la vita è di consegnarsi volontariamente alle forze ucraine”.
Intanto arrivano brutte notizie. Secondo l’intelligence statunitense, la controffensiva dell’Ucraina non riuscirà a raggiungere Melitopol, la città chiave del sud-est del Paese. Jake Sullivan, il consigliere alla sicurezza nazionale di Joe Biden ha parlato di guerra “imprevedibile” ribadendo il sostegno a Kiev.