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    Guerra dei dazi, la Cina apre agli Stati Uniti: “Pronti a collaborare”

    La Cina spera di mettere fine alla guerra economica in corso con gli Stati Uniti: la pace converrebbe tanto a Pechino quanto a Washington

    Di Futura D'Aprile
    Pubblicato il 31 Dic. 2018 alle 14:29 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:39

    Nel corso del 2018 i rapporti tra Cina e Stati Uniti non sono stati (come sempre) dei migliori e tra i due paesi si è arrivati ad una vera e propria guerra, anche se limitata all’ambito economico.

    A fine anno, però, Pechino ha teso una mano a Washington affermando di essere “pronta a lavorare con gli Stati Uniti”, aprendo la porta a migliori relazioni commerciali tra i due paesi.

    La Cina spera infatti di sfruttare il clima positivo creatosi dopo il G20 di dicembre per attuare una distensione dei rapporti con gli Stati Uniti e mettere fine alla guerra dei dazi.

    Al vertice di Buenos Aires i due paesi hanno infatti concordato di sospendere le tariffe commerciali per 90 giorni, per permettere alla diplomazia di lavorare ad una soluzione della crisi.

    L’ottimismo di Trump – L’apertura della Cina fa seguito al messaggio lanciato in rete dal presidente Usa, in cui si parla dei “grandi progressi” nei rapporti con l’omologo cinese Xi Jinping e del successo dei colloqui ancora in corso.

    All’ottimismo di Trump hanno fatto eco le dichiarazione di Lu Kang, portavoce del ministero degli Esteri cinese: “La Cina è pronta a lavorare con gli Stati Uniti per mettere in pratica l’importante accordo raggiunto dal presidente Xi Jinping e dal presidente Trump in Argentina, per espandere la cooperazione sulla base del vantaggio reciproco e gestire le differenze sulla base del rispetto reciproco”.

    Prima della riunione del G20 in Argentina, gli Stati Uniti avevano avvertito di essere pronti ad imporre nuove sanzioni pari al 25 per cento sulle merci cinesi, più del doppio del 10 per cento inizialmente previsto.

    Per la Casa Bianca, l’imposizione delle tariffe è stata una mossa necessaria per rispondere alle politiche commerciali sleali messe in campo dalla Cina, che secondo Trump hanno contribuito a creare un enorme deficit commerciale.

    I dazi – Fino a fine dicembre 2018, gli Stati Uniti hanno imposto tre tranche di tariffe doganali su alcuni prodotti cinesi, compresi quelli di consumo e industriali, per un valore totale di 250 milioni di dollari. Per tutta risposta, la Cina ha a sua volta stabilito dei dazi su alcuni beni realizzati negli Usa per un valore di 110 miliardi.

    Le tariffe hanno inciso negativamente tanto sull’economia americana quanto su quella cinese e secondo gli analisti è stato proprio questa situazione a portare il presidente Trump a cercare un compromesso.

    Gli ultimi sviluppi – All’inizio di dicembre, il presidente cinese Xi e l’americano Trump si sono incontrati dopo il vertice del G20 a Buenos Aires: è stato il primo faccia a faccia dall’inizio della loro guerra commerciale.

    Trump ha accettato di non aumentare le tariffe dei prodotti cinesi dal 10 al 25 per cento a partire dal primo gennaio 2019: in cambio, la Cina acquisterà una quantità “molto consistente” di prodotti agricoli, industriali ed energetici made in Usa.

    I dettagli del nuovo accordo non sono ancora stati delineati nel dettaglio ed è probabile che nuovi dettagli si sapranno solo dopo l’incontro di gennaio.

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