Venti di guerra nel Caucaso fra Armenia e Azerbaigian: si combatte nella regione autonoma del Nagorno Karabakh, dove l’esercito azero ha prima bombardato le postazioni delle forze indipendentiste armene, che avevano attaccato durante la notte, e poi ha lanciato una controffensiva. I bombardamenti tra i separatisti sostenuti da Erevan e l’esercito di Baku hanno causato un numero imprecisato di “vittime, anche civili”.
Le due repubbliche ex sovietiche si accusano reciprocamente di aver aperto questo nuovo capitolo di ostilità dopo gli ultimi scontri, avvenuti lo scorso luglio, conseguenza di una disputa iniziata all’inizio degli anni Novanta con una guerra che causò circa 30mila morti.
I separatisti armeni della regione autonoma azera del Nagorno Karabakh hanno dichiarato la legge marziale e la “mobilitazione generale” dopo che le forze armate dell’Azerbaigian hanno lanciato la loro controffensiva. Nel frattempo, sia il governo di Baku che i ribelli separatisti rendono noto che i combattimenti nel Nagorno karabakh stanno provocando “molte vittime” nella popolazione civile. Le forze dell’Azerbaigian hanno ucciso 16 uomini delle truppe separatiste armene nel Nagorno Karabakh, hanno reso noto fonti di Baku.
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— CNW (@ConflictsW) September 27, 2020
La Russia e l’Unione europea hanno chiesto un cessate il fuoco immediato e l’avvio di negoziati. Papa Francesco all’Angelus ha detto di pregare per la pace del Caucaso e ha chiesto alle parti in conflitto di “compiere gesti concreti di buona volontà e fratellanza che possano portare a risolvere i problemi non con l’uso della forza e delle armi ma per mezzo del dialogo e del negoziato”.
#Armenia proclama la legge marziale dichiara lo stato di guerra nel paese e annuncia mobilitazione generale dopo l’offensiva di Azerbaijan sostenuta dalla Turchia nella regione armena contesa di Nagorno Karabakh #Yerevan #ارمينيا pic.twitter.com/9Zo7u7Atd1
— Naman Tarcha نعمان طرشه (@NamanTarcha) September 27, 2020
Il ministero della Difesa dell’Azerbaigian ha accusato l’Armenia di aver violato il cessate il fuoco del 1994 mediato da Russia, Stati Uniti e Francia, “all’alba”, con “provocazioni su larga scala”, intensi bombardamenti contro le posizioni dell’esercito azero. Negli attacchi, secondo Baku, è stata usata anche l’artiglieria pesante. Il ministero degli Esteri armeno ha accusato invece l’Azerbaigian di aver lanciato “missili” contro “insediamenti pacifici, compresa la capitale del Nagorno Karabakh, Stepanakert”. Le due parti si accusano reciprocamente di attacchi contro i civili.
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