La rotta Libia-Italia è attualmente il principale canale di accesso irregolare al continente europeo. Nel 2016 sono stati registrati 181mila arrivi, mentre nelle acque mediterranee hanno trovato la morte oltre cinquemila migranti.
Per combattere l’immigrazione irregolare lo scorso giovedì 2 febbraio, il premier Paolo Gentiloni ha firmato un memorandum con quello libico Fayez al-Serraj sul contrasto al traffico di esseri umani che prevede aiuti per lo sviluppo del paese nordafricano in cambio di collaborazione nella gestione dell’immigrazione illegale.
Nel frattempo, il portavoce della marina libica, Ayoub Qasim, ha fatto sapere che tra la fine di gennaio e la prima settimana di febbraio, sono stati tratti in salvo più di 1200 immigrati clandestini al largo delle coste libiche.
Come riportato dal Lybia Observer, il portavoce avrebbe specificato che il 27 gennaio sono stati intercettati 700 migranti a bordo di tre imbarcazioni, giovedì 2 febbraio 431 persone a bordo di quattro imbarcazioni e 150 persone sono state salvate al largo delle cose di Tripoli.
Qasim ha spiegato che molti migranti provenivano dall’Africa e tra di loro erano presenti molte donne e bambini, altri migranti venivano dalla Libia, dalla Tunisia, dalla Palestina e dalla Siria.
Secondo Quasim, inoltre, “I trafficanti hanno sparato alla guardia costiera per scoraggiarla nell’intercettare le imbarcazioni, ma il corso militare a sua volta ha aperto il fuoco fino a quando i contrabbandieri sono scomparsi”.
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