Juan Guaidó, l’autoproclamato presidente ad interim del Venezuela, non potrà lasciare il paese. A stabilirlo è il procuratore generale Tarek William Saab, che ha chiesto alla Corte Suprema del paese di aprire un’indagine su Guaidò. Saab è molto vicino al presidente Nicolàs Maduro.
Oltre al divieto di lasciare il paese, tra le misure restrittive ai danni del presidente dell’Assemblea Nazionale di Caracasa vi è anche il congelamento dei conti correnti e il sequestro dei beni mobili e immobili di Guaidò.
“Non si tratta né di una nuova minaccia contro di me, né di una nuova minaccia contro questo Parlamento”, ha risposto Guaidó parlando con i giornalisti davanti all’Assemblea Nazionale.
“Non è che sottovaluto la possibilità di finire in prigione, ma disgraziatamente non c’è nulla di nuovo sotto il sole: l’unica risposta del regime è la repressione e la persecuzione”.
“Il regime di Maduro è al suo ultimo stadio. Non dovete sacrificarvi per l’usurpatore e la sua gang! Pensate a voi stessi, alla vostra carriera, al futuro dei vostri figli e nipoti”, ha scritto poi Guaidò su Twitter.