“Non siamo in vendita”: la Groenlandia risponde a Trump
“Non siamo in vendita”. Così la Groenlandia risponde al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo il singolare annuncio del possibile acquisto dell’isola più grande del mondo.
La notizia è stata riportata dal Wall Street Journal e, a quanto si apprende, Trump avrebbe discusso l’idea di acquistare il territorio danese autonomo durante una cena con i suoi consulenti. Al momento, la Casa Bianca non ha smentito
I piani segnalati dal Tycoon sono stati rapidamente respinti dai politici in Danimarca. “Deve essere uno scherzo del primo di aprile… Ma totalmente fuori stagione!”, ha twittato l’ex primo ministro Lars Lokke Rasmussen.
Il ministero degli Esteri della Groenlandia ha subito respinto l’idea, dicendo: “Siamo aperti agli affari, non alla vendita”.
Perché Trump è interessato alla Groenlandia
Il deputato repubblicano Mike Gallagher ha descritto l’idea riportata da Trump come una “mossa geopolitica intelligente”. L’interesse del presidente sarebbe legato alle risorse naturali e all’importanza geopolitica dell’isola. A suscitare la curiosità di Trump sarebbe stato un suo collaboratore durante una cena la scorsa primavera.
Gli Stati Uniti avevano già considerato l’isola come strategicamente importante durante la Guerra Fredda e avevano stabilito lì una base radar.
Due persone informate sulle discussioni hanno detto al New York Times che il presidente era anche interessato al “valore di sicurezza nazionale” della Groenlandia a causa della sua posizione.
I termini dell’acquisto
Il collaboratore avrebbe detto all’inquilino della Casa Bianca che la Danimarca fa fatica a finanziare il sussidio, per l’equivalente di circa 457 milioni di euro, che ogni anno invia al territorio, prima di suggerirgli che gli Usa dovrebbero comprarlo.
“Cosa ne pensate?”, avrebbe quindi chiesto Trump sempre secondo il Wall Street Journal. “Pensate che funzionerebbe?”.
Da allora, prosegue il Wsj, che è il giornale a maggiore diffusione negli Usa, il presidente ha parlato della prospettiva di acquistare la Groenlandia in numerose occasioni. Alcuni suoi consiglieri si sarebbero detti favorevoli, sottolineando i vantaggi economici di una tale operazione, che inoltre – ritengono – lascerebbe un’eredità simile a quella dell’acquisto americano dell’Alaska dalla Russia nel 1867.
Trump non è il primo presidente che guarda con interesse alla Groenlandia: già nel 1946 Harry Truman propose alla Danimarca di comprare l’isola per 100 milioni di dollari, ma la sua offerta venne rifiutata.
Tornare a gestire l’acquisizione di territori semplicemente attraverso gli annunci capricciosi di un capo di Stato sarebbe come tornare indietro di almeno due secoli.