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    Grenfell Tower, la Commissione d’inchiesta accusa: “Progettisti, costruttori e autorità tutti responsabili dell’incendio”

    Credit: the blowup / Unsplash

    Il premier Starmer ha chiesto "scusa a nome dello Stato" ma l'associazione delle famiglie delle vittime e dei sopravvissuti: "Giustizia non è stata fatta"

    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 4 Set. 2024 alle 13:46 Aggiornato il 4 Set. 2024 alle 13:58

    La responsabilità dell’incendio alla Grenfell Tower di Londra, che il 14 giugno 2017 provocò 72 morti tra cui i due italiani Marco Gottardi e Gloria Trevisan, ricade sui progettisti, sulle società costruttrici e sulle autorità preposte al controllo edilizio. È quanto emerge dall’ultimo rapporto presentato oggi alla stampa dal presidente della Commissione d’inchiesta, Sir Martin Moore-Bick.

    Secondo la relazione, gli architetti dello Studio E, i costruttori Rydon e Harley Facades e il Royal Borough of Kensington & Chelsea di Londra sono tutti responsabili. L’incendio, sottolinea la Commissione d’inchiesta a oltre sette anni dalla tragedia, “è stato il culmine di decenni di incapacità da parte del governo centrale e di altri enti in posizioni di responsabilità nel settore edile di esaminare attentamente il pericolo di incorporare materiali combustibili nelle pareti esterne di edifici residenziali alti e di agire in base alle informazioni a loro disposizione”.

    La Commissione ha fortemente criticato anche il ruolo della società statunitense Arconic, che ha fornito i pannelli di rivestimento riempiti di plastica considerati la causa principale della propagazione dell’incendio; la britannica Celotex, che ha prodotto la maggior parte della schiuma coibentante; e l’irlandese Kingspan, che ha realizzato una parte dell’isolante.

    La Kensington & Chelsea Tenant Management Organisation, ha ricostruito l’inchiesta, era direttamente responsabile della ristrutturazione dell’edificio. Fu scelta dal Royal Borough of Kensington & Chelsea per gestirne il patrimonio edilizio di case popolari. Secondo il rapporto, il suo amministratore delegato Robert Black stabilì un “modello di occultamento in relazione alle questioni di sicurezza antincendio”, mentre l’organizzazione “trattava le esigenze di gestione della sicurezza antincendio come un inconveniente”.

    La Commissione d’inchiesta ha inoltre stabilito che “la prima motivazione del proprietario di rivestire la Grenfell Tower era di migliorarne l’aspetto estetico e di evitare che sembrasse un parente povero” di un edificio adiacente. Qualsiasi altra considerazione riguardo il miglioramento dell’efficienza energetica della struttura venne soltanto dopo. Non solo: secondo la Commissione i lavori furono eseguiti con “un’attenzione implacabile sui costi”. Costata poi la vita a 72 persone, come ha ricordato anche la Commissione.

    Tutte le 72 morti nell’incendio della Grenfell Tower, ha ribadito Sir Martin Moore-Bick, “erano evitabili” e le persone che vivevano nell’edificio sono state “gravemente deluse” dalle autorità e dall’industria edile a causa dell’incompetenza, della disonestà e dell’avidità dimostrate in questo caso.

    “Dovremmo tutti ricordare che l’incendio della Grenfell Tower è stato e rimane una tragedia profondamente personale per tutti coloro che vivevano dentro e intorno alla torre e, soprattutto, per coloro che hanno perso la vita, le loro famiglie e i loro amici”, ha dichiarato Sir Martin Moore-Bick dopo aver presentato le conclusioni del rapporto, leggendo infine tutti i 72 nomi delle vittime.

    “Come Commissione di inchiesta, abbiamo agito con correttezza, indipendenza e imparzialità. Questo è ciò che richiede la legge”, ha aggiunto Thouria Istephan, membro della Commissione, prendendo la parola dopo il presidente Moore-Bick. “Allo stesso tempo, le perdite subite da così tante persone e il mio coinvolgimento in questo processo hanno lasciato un segno dentro di me come persona e come professionista, che durerà ben oltre questa indagine. E sebbene questa inchiesta stia per concludersi, sappiamo che per molte persone il viaggio continua. Auguriamo loro tanta forza per il futuro”.

    I familiari delle vittim: “Giustizia non è stata fatta”
    Il rapporto finale dell’inchiesta è stato definito un “capitolo significativo” dall’associazione Grenfell United, che riunisce le famiglie delle vittime e i sopravvissuti alla tragedia, secondo cui però “giustizia non è stata fatta”. Secondo l’organizzazione infatti, ora la polizia e la magistratura devono “assicurarsi che coloro che sono veramente responsabili siano portati davanti alla giustizia”.

    “Oggi si conclude un doloroso periodo di sei anni trascorsi ad ascoltare le prove della morte di 54 adulti e 18 minori, i nostri cari, vicini e amici. È un capitolo significativo nel viaggio verso la verità, la giustizia e il cambiamento. Ma giustizia non è stata fatta”, si legge in un comunicato diramato sui social dall’associazione. “Il rapporto dell’inchiesta rivela che ogni volta che c’è uno scontro tra interessi aziendali e sicurezza pubblica, i governi hanno fatto tutto il possibile per evitare le loro responsabilità di tenere le persone al sicuro. Il sistema non ha fallito, è stato costruito in questo modo”.

    Perché cambi qualcosa, sottolineano le famiglie delle vittime e i sopravvissuti, bisogna ripensare l’intero sistema. “Il governo deve ora esercitare il controllo sul settore edile per impedire un ulteriore smantellamento della sicurezza pubblica, che un tempo era intesa come il loro compito principale, non aiutare e favorire imbroglioni e assassini”, prosegue il comunicato. “Per impedire una futura Grenfell, il governo deve creare qualcosa che non esiste: un’autorità con il potere e la capacità di separarsi dall’industria edile e dalle lobby, mettendo le persone prima del profitto”.

    Una conclusione condivisa anche dal sindacato dei vigili del fuoco Fbu, che ha chiesto al governo di Londra di andare ben oltre le raccomandazioni contenute nella relazione della Commissione d’inchiesta sulla Grenfell Tower al fine di assicurarsi che la “deregulation” che ha portato alla tragedia venga abbandonata.

    “La Fbu ha sempre sostenuto che l’incendio è stato il risultato di decenni di incapacità del governo centrale di regolamentare il settore edile, dando priorità al profitto privato rispetto alla vita umana”, ha dichiarato il segretario generale del sindacato Matt Wrack all’agenzia di stampa PA Media. “Questo rapporto giustifica pienamente questa posizione, dimostrando senza ombra di dubbio che un programma di deregulation costa vite umane. Le aziende edili hanno giocato con il sistema per massimizzare i profitti. Un sistema di controllo edilizio semi-privatizzato ha messo gli interessi commerciali prima degli obblighi di legge. I Vigili del Fuoco e le squadre di emergenza sono stati messi in una posizione impossibile, costretti a rispondere a un incendio in un grattacielo avvolto, di fatto, nella benzina. Ancora e ancora, residenti e Vigili del Fuoco avevano messo in guardia sui pericoli del rivestimento infiammabile, ma sono stati ignorati”.

    Secondo il sindacato, per questo il governo deve andare oltre quanto esposto nel rapporto pubblicato oggi. “La deregulation degli ultimi decenni deve essere completamente ribaltata”, ha concluso Wrack. “I sistemi per garantire la sicurezza degli edifici devono essere portati sotto controllo pubblico e devono essere dotati delle risorse di cui hanno bisogno”.

    Le scuse del primo ministro Starmer
    Da parte sua, in Parlamento, il premier britannico Keir Starmer ha chiesto scusa alle vittime e ha riconosciuto come il rapporto presentato oggi dalla Commissione d’inchiesta sulla Grenfell Tower abbia identificato una serie di “carenze sostanziali e diffuse”, annunciando che il governo prenderà in attenta considerazione la relazione e le raccomandazioni in essa contenute “per garantire che una tragedia del genere non possa mai più ripetersi”.

    Anche perché si è già perso abbastanza tempo, provocando una tragedia evitabile. Per quasi tre decenni prima dell’incendio, accusa il rapporto, il governo ha avuto “molte opportunità” per identificare i rischi posti ai grattacieli soprattutto dai rivestimenti e dagli isolanti infiammabili. Ma non è stato fatto abbastanza.

    “Voglio rivolgermi direttamente alle famiglie colpite dal lutto, ai sopravvissuti e alle persone che vivono nella comunità di Grenfell, alcune delle quali sono con noi in galleria oggi”, ha detto Starmer alla Camera dei Comuni. “Come Sir Martin ha concluso questa mattina e temo che non ci sia un modo di ripeterlo che non sia doloroso: la semplice verità è che tutte le morti avvenute erano evitabili. Coloro che vivevano nella torre sono stati gravemente delusi per diversi anni e in vari modi, come il rapporto espone per intero, da quasi tutte le istituzioni responsabili di garantire la loro sicurezza”.

    Per questo, il premier Starmer ha chiesto scusa “a nome dello Stato britannico”. “Voglio porgere le scuse a nome dello Stato britannico a tutti e a ciascuno di voi, e in effetti a tutte le famiglie colpite da questa tragedia. Non sarebbe mai dovuto accadere. Il Paese non è riuscito a svolgere il suo dovere più fondamentale, quello di proteggere voi e i vostri cari, le persone che siamo qui per servire, e sono profondamente dispiaciuto”, ha dichiarato. “Voglio anche esprimere la mia ammirazione per la forza che deve essere stata necessaria per rivivere questi eventi quando avete fornito le vostre testimonianze alla Commissione d’inchiesta, e in effetti per vedere scritte oggi le circostanze che hanno portato alla morte dei vostri cari. Dopo tutto quello che avete passato, potreste sentirvi sempre a un passo da un altro tradimento. Lo capisco, e so che non posso cambiarlo solo con le parole”.

    La reazione delle autorità locali
    Il primo a intervenire dopo la pubblicazione del rapporto è stato il commissario dei Vigili del Fuoco di Londra, Andy Roe, che ha definito le conclusioni dell’inchiesta “un altro momento importante nel processo di apprendimento di un’importante lezione”. In un video pubblicato su YouTube, Roe ha ricordato come “la notte dell’incendio, i Vigili del Fuoco di Londra hanno dovuto affrontare la sfida più formidabile che qualsiasi servizio antincendio nel Regno Unito abbia mai affrontato dai tempi del Blitz (i bombardamenti durante Seconda guerra mondiale, ndr)”.

    “Il nostro personale intervenuto per domare l’incendio, così come i residenti della Grenfell Tower, hanno dimostrato un coraggio estremo di fronte alle circostanze più difficili”, ha sottolineato il commissario dei Vigili del Fuoco della capitale britannica, secondo cui il Corpo che guida ha già “accolto ogni raccomandazione contenuta nel rapporto preliminare sulla Grenfell Tower” pubblicato nel 2019.

    “I Vigili del Fuoco di Londra hanno attraversato un processo di profondo cambiamento istituzionale in termini di cultura, leadership e modalità di lavoro”, ha aggiunto Roe. “Stiamo dialogando con il governo e con il sindaco di Londra mentre esaminiamo tutti cosa deve essere fatto per garantire la sicurezza degli edifici e continueremo a spingere per le riforme di leggi e regolamenti che sono ancora necessarie”. “Non dobbiamo mai dimenticare l’impatto della tragedia dell’incendio della Grenfell Tower”, ha concluso.

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