La polizia greca l’8 settembre 2018 ha usato gas lacrimogeni contro manifestanti nella città settentrionale di Salonicco, dove il primo ministro Alexis Tsipras era atteso per un discorso pubblico.
La tv di Stato ha diffuso alcune immagini che mostrano la polizia in tenuta antisommossa che insegue i manifestanti radunatisi nelle vicinanze delle barriere di sicurezza installate nella città di Salonicco, in cui si sta svolgendo una fiera annuale.
I manifestanti hanno deciso di sfilare per le strade di Salonicco per protestare contro le misure di austerità imposte dal governo dall’inizio della crisi che ha messo in ginocchio il paese.
Migliaia di agenti di polizia sono stati schierati già da venerdì 7 settembre nella seconda città più grande della Grecia, mentre il primo ministro teneva un incontro con i funzionari degli Stati Uniti.
Il dipartimento di polizia di Salonicco ha fatto sapere che più di 4mila agenti sono di servizio a Salonicco.
La sicurezza dell’evento è stata gestita anche dal personale dei funzionari degli Stati Uniti presenti in città. Alla fiera infatti hanno preso parte anche il segretario del commercio Wilbur Ross e una delegazione di dirigenti di oltre 50 compagnie americane.
Ross ha incontrato Tsipras il 7 settembre e si è detto soddisfatto dallo sviluppo finanziario della Grecia.
“È bello vedere che le cose cominciano a girare”, ha detto Ross. “L’economia sembra migliorare, e c’è una sensazione di slancio in arrivo. È molto gratificante vederlo.”
A Salonicco, i sindacati e i gruppi di sinistra hanno deciso di scendere per strada per protestare contro le misure di austerity del governo greco.
Dopo otto anni di austerità lunedì 20 agosto la Grecia è uscita dal terzo e ultimo piano di salvataggio internazionale. Dopo il Portogallo, l’Irlanda, la Spagna e Cipro, era l’ultima membro dell’Eurozona a beneficiare di un programma di aiuti internazionali.
Il programma, ha sottolineato il Commissario europeo agli Affari economici Moscovici, si è rivelato un successo.
In Grecia si sono susseguiti tre programmi di aiuti: nel 2010, 2012 e infine 2015. I creditori internazionali della Troika (composta da Ue, Bce e Fmi)hanno prestato ad Atene un totale di 289 miliardi di euro.
Ma le riforme economiche chieste in cambio hanno ridotto il paese quasi in ginocchio e hanno spinto alcuni osservatori a parlare ci crisi umanitaria: in otto anni un quarto del Pil è evaporato, la disoccupazione è arrivata a superare il 27 per cento – e quella giovanile ha sfiorato il 60 per cento – nel 2013, prima di ridiscendere intorno al 20 per cento quest’anno, contro una media dell’8,3 per cento nella zona euro.
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