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    Grecia, Atene assediata dagli incendi: migliaia di abitanti e turisti costretti alla fuga

    Credit: EPA/VASSILIS PSOMAS/Ansa
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 4 Ago. 2021 alle 15:48 Aggiornato il 4 Ago. 2021 alle 16:23

    Una serie di vasti incendi stanno colpendo da due giorni la periferia nord di Atene, in Grecia, costringendo migliaia di abitanti e turisti ad abbandonare l’area. Le fiamme hanno colpito i sobborghi di Adames, Thracomakedones, Acharnes e Varibobi, dove il premier Kyriakos Mitsotakis e il capo della protezione civile Nikos Hardalias si sono recati questa mattina per parlare con i vigili del fuoco e altri soccorritori impegnati a domare i roghi.

    Secondo i media locali, sono oltre 500 i pompieri schierati a nord della capitale ellenica, dove le fiamme hanno distrutto numerose abitazioni. Dopo la fuga delle scorse ore della popolazione da diverse zone colpite dai roghi, oggi è arrivato un altro ordine di evacuazione emesso dalle autorità per una parte del sobborgo di Kryoneri, falcidiato dagli incendi boschivi.

    Dalla scorsa notte, i vigili del fuoco si stanno avvalendo di aerei ed elicotteri per contenere gli incendi, ma i focolai sparsi nella zona colpita sono decine. “Questi incendi nelle foreste intorno alle città sono un vero incubo”, ha ammesso il premier Mitsotakis dopo una visita sul campo nelle zone colpite. “Il nostro obiettivo principale è salvare vite umane”, ha spiegato il ministro della Protezione civile, Michalis Chrysochoidis.

    Migliaia di residenti e turisti sono stati evacuati da Varibobi, Thrakomakedones, Adames e Kryoneri, dove stamane il vasto incendio tuttora in corso aveva spazzato via la fitta vegetazione, i campeggi e le case. “Grazie a Dio non ci sono state vittime e il sistema di evacuazione ha funzionato perfettamente: le nostre infrastrutture vitali hanno resistito”, ha aggiunto il primo ministro ellenico.

    Non è finita però secondo Mitsotakis. “Ci aspettano ancora giorni difficili”, ha rivelato il premier. “Ancora qualche giorno di caldo e poi i venti si alzeranno, quindi chiedo a tutti voi di restare completamente vigili in modo che il danno d’ora in poi sia il più limitato possibile”.

    Questa mattina, l’Osservatorio nazionale di Atene ha consigliato ai residenti e ai turisti presenti in tutto il bacino dell’Attica di indossare le mascherine quando si avventurano all’aperto per proteggersi dal denso fumo degli incendi sviluppatisi intorno alla capitale. Secondo una nota dell’ente ellenico, le misurazioni effettuate in molte zone di Atene dalla piattaforma europea di monitoraggio in tempo reale della qualità dell’aria PurpleAir hanno mostrato particelle inalabili sospese nell’atmosfera molto al di sopra dei livelli di sicurezza raccomandati.

    L’Osservatorio ha raccomandato il ricorso a “mascherine modello N95, ΚΝ95 o FFP2, che offrono protezione contro le particelle PM 2,5”. Inoltre, la protezione civile ha chiesto a residenti e turisti di limitare gli spostamenti all’aperto. Ieri, secondo l’ente meteorologico ellenico, nella capitale si è registrata una temperatura massima di 45 gradi, in particolare nella zona industriale di Aspropyrgos e alla periferia settentrionale di Acharnon.

    Intanto, centinaia di agenti di polizia sono all’opera nell’area, incaricati di accertare il rispetto delle misure di evacuazione da parte di abitanti e turisti, a cui le autorità hanno offerto soggiorni gratuiti in albergo per le prossime notti.

    La crisi non è limitata però alla sola capitale ellenica. Vari incendi sono stati registrati anche sull’isola di Eubea, nel Peloponneso e nelle isole di Kos e Rodi, molto frequentate dai turisti. Secondo i meteorologi, la Grecia è attualmente interessata da un’ondata di caldo che proseguirà per l’intera settimana, con temperature superiori ai 40 gradi.

    Secondo l’Osservatorio nazionale di Atene, ieri il Paese ha registrato una temperatura massima di 47,1 gradi nella località di Langadas, vicino a Salonicco, nel nord della Grecia, seguita dai 46,2 gradi segnalati a Makrakomi, nella regione della Ftiotide, e dai 46,1 di Arfara in Messenia, nel Peloponneso sud-occidentale. Il rischio incendi, secondo le autorità greche, resta così molto elevato e non si esaurirà neanche al termine dell’attuale ondata di canicola, a causa della intensa siccità e dei previsti forti venti.

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