Si è concluso da poche ore il primo di una serie di incontri tra il governo venezuelano guidato dal presidente Nicolas Maduro e l’opposizione, che mirano a superare la crisi politica in corso nel paese.
La riapertura dei colloqui tra le forze politiche è avvenuta grazie alla mediazione del Vaticano e l’incontro si è tenuto pochi giorni dopo la visita inaspettata di Maduro a Papa Francesco a Roma.
L’opposizione venezuelana negli ultimi mesi ha chiesto un referendum revocatorio nei confronti del presidente, ritenuto il principale responsabile della profonda crisi economica in cui è sprofondato il paese. Il procedimento del referendum tuttavia è stato bloccato dalla Commissione elettorale della Corte suprema del Venezuela e questo ha provocato una serie di scioperi e proteste in tutto il paese. Lo scorso 26 ottobre un poliziotto è rimasto ucciso durante una manifestazione antigovernativa.
Il governo socialista accusa invece l’opposizione di voler ostacolare le politiche economiche che è intenzionato a mettere in atto.
Durante l’incontro Maduro ha stretto le mani a cinque leader dell’opposizione incluso Jesus Torrealb, capo della coalizione dei partiti di opposizione (MUD). “Non c’è alternativa al dialogo e all’incontro per la ricerca degli interessi comuni della nazione”, ha detto il presidente Maduro al suo arrivo.
“Il Papa sta seguendo la situazione di questo paese molto da vicino e spera che questo processo possa continuare in pace”, ha detto l‘arcivescovo Claudio Maria Celli, inviato del Vaticano. Anche alcuni ex leader politici di Panama, Repubblica Dominicana e Spagna, tra cui l’ex primo ministro spagnolo Jose Luis Rodriguez Zapatero, sono intervenuti per mediare tra le due parti politiche.
Maduro, 53 anni, ha vinto le elezioni succedendo nel 2013 a Hugo Chavez alla guida del Venezuela.
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