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    Il governo britannico ha fissato data e ora per la Brexit

    Credit: Afp

    In un articolo sul Daily Telegraph la premier britannica Theresa May ha avvertito che non tollererà alcun tentativo di “bloccare” la Brexit o rallentarla

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 10 Nov. 2017 alle 12:15 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:50

    La premier britannica Theresa May ha delineato il piano per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, stabilendo una data e un orario precisi. May ha detto infatti che la proposta di legge sulla Brexit, nota come EU Withdrawal Bill o Repeal Bill, sarà emendata per riconoscere formalmente la Brexit il 29 marzo 2019 alle ore 23:00 con fuso orario di Greenwich (la mezzanotte in Italia).

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    La proposta di legge tornerà in parlamento la prossima settimana, e May ha avvertito che non tollererà alcun tentativo di “bloccare” la Brexit o rallentarla.

    May ha espresso queste considerazioni in un suo articolo pubblicato sul Daily Telegraph, nel giorno in cui inizia il nuovo round di trattative con l’Unione europea.

    Intanto, però, arriva il monito dell’ex ambasciatore britannico del Regno Unito nell’Unione europea, lord John Kerr, che è stato tra gli autori dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona, che disciplina l’uscita di un paese dall’Ue.

    Ai microfoni della Bbc, Kerr ha chiarito che la Brexit sarà reversibile fino al momento dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. Inserire la data nella legge, quindi, non cambierà le cose, come invece vorrebbero suggerire i membri del governo May favorevoli alla Brexit.

    “A qualsiasi stadio potremmo cambiare idea se volessimo, e sappiamo che i nostri partner sarebbero molto felici se lo facessimo”, ha detto Kerr.

    Il mondo delle imprese, intanto, si mostra scettico almeno per il momento: il grande gruppo industriale tedesco BDI ha detto all’agenzia Reuters che ritiene “impossibile” che Regno Unito e Unione europea raggiungano un accordo globale sulle loro relazioni economiche future entro il 29 marzo 2019. Le due parti, infatti, devono ancora trovare un accordo su commercio e investimenti.

    La difficoltà nelle trattative è testimoniata anche dalla posizione dell’Irlanda. Venerdì 10 novembre 2017 il ministro degli Esteri irlandese Simon Coveney ha detto che c’è ancora “molta strada da fare” nelle negoziazioni tra Londra e Bruxelles in merito al confine tra Irlanda e Irlanda del Nord prima di muoversi verso la seconda fase delle trattative.

     

     

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