Cresce la preoccupazione e l’irritazione del governo britannico nei confronti dell’intelligence degli Stati Uniti per le fughe di notizie sull’attentato della Manchester Arena, al termine del concerto della cantante Ariana Grande, che ha ucciso 22 persone.
Tra le motivazioni delle rimostranze britanniche c’è la pubblicazione delle foto dei frammenti dell’ordigno da parte del giornale statunitense New York Times.
Il possibile interruttore – probabilmente tenuto nella mano sinistra dall’attentatore – con il quale è stato attivato l’ordigno. Credit: New York Times
“Siamo furiosi”, confida una fonte al giornale Guardian. “È completamente inaccettabile. Quelle immagini diffuse dall’interno del sistema Usa saranno angoscianti per le vittime, le loro famiglie e un pubblico più ampio. La questione sarà sollevata a tutti i livelli rilevanti dalle autorità britanniche con la loro controparte Usa”, ha aggiunto la fonte.
La ministra degli Interni britannica, Amber Rudd, aveva chiesto alle autorità statunitensi di non divulgare informazioni, ma poche ore dopo le immagini sono state pubblicate sul New York Times.
Una vite piazzata nell’ordigno esploso all’interno della Manchester Arena. Credit: New York Times
Il 25 maggio la premier britannica Theresa May e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si sono incontrati a Bruxelles in occasione del vertice Nato. Trump ha definito preoccupante la fuga di notizie da parte dell’intelligence statunitense sull’attentato del 22 maggio. “Chiederò al dipartimento di Giustizia e ad altre rilevanti agenzie di iniziare una revisione completa della questione e, se necessario, il colpevole dovrà essere perseguito secondo la legge”, ha fatto sapere il presidente in un comunicato ufficiale.
In connessione all’attentato di Manchester la polizia britannica ha arrestato in totale sette persone. Un uomo è stato fermato il 24 maggio dopo che la polizia ha effettuato delle ricerche nella città inglese di Nuneaton, a circa 160 chilometri da Manchester. La donna arrestata nella stessa giornata è stata rilasciata, senza accuse a suo carico.
La polizia britannica ha annunciato nella mattinata del 25 maggio di aver eseguito altri due arresti connessi all’attacco del 22 maggio.
Sono in totale otto le persone detenute dalle autorità britanniche dopo l’attentato.
Il 24 maggio, a Tripoli, in Libia, sono stati arrestati anche l fratello minore e il padre dell’attentatore suicida.
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