La Federal Commission for Communications (FCC) – agenzia federale statunitense che si occupa di telecomunicazioni – ha abolito le regole valide nel paese sulla net neutrality con un voto il 14 dicembre. Il principio della net neutrality è quello secondo cui chi fornisce i servizi di internet deve trattare tutti i contenuti allo stesso modo.
Senza il principio della net neutrality, un provider potrebbe favorire il download dei dati su un sito anziché su un altro.
La riforma è stata voluta dal capo della FCC Ajit Pai, secondo cui abolendo la neutralità della rete i fornitori di servizi potranno proporre offerte diverse, favorendo così i consumatori. Non sono dello stesso avviso l’Internet Association, associazione che comprende i colossi di internet compresi Facebook e Google e le associazioni di consumatori.
Secondo loro, infatti, questa scelta non tiene conto delle reali condizioni di mercato degli Stati Uniti, in cui mentre nelle grandi città si può scegliere tra diversi provider, in gran parte del paese la scelta sul fornitore dei servizi è quasi obbligata per via della poca concorrenza.
La riforma è stata presentata da Pai nelle scorse settimane e ce ne vorranno almeno altre due prima che essa entri in vigore. Tuttavia è probabile che nei prossimi 60 giorni aziende e associazioni di consumatori facciano ricorso alla Corte Suprema contro questa decisione.