Un giudice federale argentino ha incriminato e chiesto l’arresto della ex presidente Cristina Kirchner per aver cercato di nascondere le prove di sospette responsabilità iraniane in un attacco esplosivo in un centro ebraico di Buenos Aires nel 1994, nel quale persero la vita 85 persone.
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La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Telam e riportata da Cnbc.
In quanto senatrice, Cristina Kirchner non potrà essere arrestata fino a quando il Congresso non voterà per ritirarle l’immunità parlamentare.
Il giudice Claudio Bonadio ha inoltre disposto gli arresti domiciliari per l’ex ministro degli Esteri nel governo di Kirchner, Hector Timerman.
Poche ore prima della decisione altri due collaboratori della ex presidente dell’Argentina erano stati arrestati nell’ambito della stessa inchiesta: l’attivista Luis D’Elia e il consulente legale Carlos Zannini.
L’inchiesta sul ruolo della Kirchner nell’insabbiamento delle responsabilità dell’Iran nell’attentato terroristico di Buenos Aires di 23 anni fa è stata riaperta l’anno scorso.
Nel gennaio 2015 Alberto Nisman, il procuratore generale precedentemente titolare delle indagini, era stato trovato senza vita nella sua abitazione nella capitale argentina, ucciso da un colpo d’arma da fuoco.
La morte di Nisman è stata classificata come suicidio, nonostante la presenza sufficiente di prove per ricollegarla a un omicidio.
Il corpo del procuratore generale era stato scoperto poche ore prima di una sua audizione al Congresso relativa alle indagini sull’attacco al centro ebraico di Buenos Aires.
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