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    Il numero di giovani asiatici vittime dell’Aids è più che raddoppiato in 10 anni

    Secondo l'Unicef, tra il 2000 e il 2014 le infezioni tra gli adulti sarebbero diminuite del 31 per cento e il tasso di mortalità del 28 per cento

    Di TPI
    Pubblicato il 1 Dic. 2015 alle 16:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 22:56

    Il numero stimato di adolescenti che perdono la vita a causa dell’Aids nella regione asiatica sarebbe più che raddoppiato dal 2005.

    L’organizzazione per i diritti per l’infanzia Unicef ha sollecitato i Paesi asiatici maggiormente colpiti dal virus – India, Indonesia, Thailandia, Myanmar, Vietnam, Cina, Cambogia, Filippine, Papua Nuova Guinea e Pakistan – a facilitare l’accesso dei giovani ai test medici di verifica del contagio del virus dell’Hiv. 

    Attualmente, le analisi del sangue sui minorenni possono essere effettuate solo previo consenso dei genitori. Di conseguenza, molti giovani non vi accedono, rimanendo inconsapevoli del proprio stato di salute. 

    La regione asiatica ha compiuto importanti passi avanti nella lotta all’Aids tra la popolazione adulta.

    Secondo l’Unicef, tra il 2000 e il 2014 le infezioni sarebbero diminuite del 31 per cento, mentre il tasso di mortalità sarebbe sceso del 28 per cento.

    Le principali vittime dell’Aids nella regione asiatica sarebbero gli adolescenti. Uno studio delle Nazioni Unite ha rivelato che, complessivamente, solo nel 2014 un’infezione su sette avrebbe colpito giovani tra i 15 e i 19 anni.

    Sempre nel 2014, la percentuale dei ragazzi tra i 10 e i 19 anni che hanno perso la vita negli stessi territori dopo aver contratto il virus sarebbe salita del 110 per cento, raggiungendo i 6,600 casi dai 3,100 registrati nel 2005.

    I gruppi di giovani maggiormente a rischio di contagio includono omosessuali, transgender, coloro che utilizzano aghi per iniettarsi droga e quanti praticano sesso a pagamento.

    “Questo rapporto giunge al culmine di oltre due anni di impegno nel tentativo di ottenere tutti i dati disponibili. Siamo di fronte a una vera e propria epidemia sottaciuta”, ha dichiarato Wing-Sie Cheng, consulente della regione asiatica di Unicef. 

    Secondo le Nazioni Unite, nel territorio asiatico sono circa 50mila gli adolescenti tra i 15 e i 19 anni che hanno contratto il virus solamente nel 2014 e circa 220mila i giovani tra i 10 e i 19 anni che attualmente convivono con l’Hiv.

    Gli studi ipotizzano che meno di un terzo dei ragazzi affetti da Hiv riceva effettivamente le cure mediche necessarie.

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