Nonostante
la diversa nazionalità, età, cultura e credenza, la gente parla la stessa
lingua: la lingua internazionale del jazz. Un genere simbolo di libertà e
democrazia fin dai suoi albori.
Il jazz
è diventato una forma d’arte globale. La musica ci ricorda ogni giorno quante
cose abbiamo in comune ed è attraverso questa che le barriere tra gli esseri
umani vengono abbattute.
Il 30
aprile si celebra la Giornata internazionale del jazz, il #Jazzday, istituita dall’Unesco, l’organizzazione delle Nazioni Unite per promuovere la pace e il dialogo tra le nazioni attraverso l’istruzione, la scienza, la cultura e la comunicazione.
La giornata fu istituita dall’Unesco nel novembre del 2011 e celebrata per la prima volta nel 2012.
“Abbiamo bisogno dello spirito del jazz più che mai, per unire le persone, nutrire la libertà e il dialogo, per creare nuovi ponti basati sul rispetto e la comprensione, per una maggior tolleranza e cooperazione.” ha scritto Irina Bokova, direttrice generale dell’Unesco, in onore della Giornata internazionale del jazz del 2015.
Per l’occasione, si terrà un concerto
nella sede dell’Unesco a Parigi, organizzato da Thelonius Monk Institute of Jazz in collaborazione con l’Unesco.
All’evento parteciperanno importanti artisti della scena jazz tra cui John Beasley, Eliane Elias, Antonio Faraò, Isfar Sarabski, Herbie Hancock,
Till Brönner, Avishai Cohen, Hugh Masekela, Claudio Roditi, Dee Dee
Bridgewater, Al Jarreau, Annie Lennox, Rudy Pérez and Dianne Reeves, James
Genus, Marcus Miller e Dhafer Youssef, tra gli altri.
Qui il concerto in live streaming dalla sede Unesco a Parigi, dal sito JazzDay.com