Il suo video e la sua storia di coraggio hanno fatto il giro del mondo. La giornalista russa che ha interrotto in diretta il tg della tv di Stato con un cartello contro la guerra e la propaganda del Cremlino, Marina Ovsyannikova, si è detta spaventata per la sua incolumità e quella dei suoi figli. In un’intervista alla Reuters, la cronista del Primo canale della tv russa ha detto di non avere intenzione di lasciare il Paese e che spera non le vengano formulate incriminazioni di tipo penale. La donna ha poi auspicato che la sua protesta “non sia stata vana” e faccia aprire gli occhi ai russi affinché’ esaminino in modo più attento la propaganda sulla guerra in Ucraina.
Ieri pomeriggio la giornalista era comparsa in una foto condivisa sui social dal suo legale presso il tribunale Ostankino di Mosca, dove è stata processata, multata e infine rilasciata. Subito dopo il suo gesto di protesta, la donna era stata arrestata e per diverse ore di lei non si era saputo più nulla. “Non riconosco la mia colpa”, avrebbe proclamato in aula la cronista, sottolineando di aver espresso la sua opposizione al conflitto. “Rimango convinta che la Russia stia commettendo un crimine e che quella in Ucraina sia un’aggressione”, ha aggiunto in tribunale Ovsyannikova.
La donna dopo ore di interrogatorio è stata rilasciata ma dovrà pagare una multa di 30 mila rubli (circa 255 euro). Le Nazioni Unite chiedono alle autorità russe che la giornalista non sia punita per aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola. Il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto una “protezione consolare” per la giornalista russa che ha protestato contro la guerra in Ucraina.
“Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo” recitava lo striscione esibito in onda in diretta sul primo canale nazionale. Una scelta molto coraggiosa da parte della cronista, che si è schierata apertamente contro la mossa di Putin. Prima del suo gesto Ovsyannikova aveva registrato un messaggio in cui definiva quello che sta accadendo in Ucraina “un crimine, la cui responsabilità ricade solo su un uomo, Vladimir Putin”.
Nel videomessaggio diffuso su YouTube in previsione dell’arresto per l’irruzione durante il tg russo, Ovsyannikova – che ha ricordato di avere un padre ucraino e una madre russa – ha ammesso di “vergognarsi” per aver lavorato per la tv russa negli ultimi anni “portando avanti la propaganda del Cremlino, permettendo alla gente di mentire dagli schermi televisivi e trasformando in zombie il popolo russo”. Inoltre la giornalista ha riconosciuto che “l’intero mondo ci ha voltato le spalle e non basteranno dieci generazioni di nostri discendenti per lavare le nostre mani da questa guerra fratricida”. “Siamo stati zitti quando sono iniziati gli attacchi alla Crimea nel 2014, e ancora siamo stati zitti quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Stiamo continuando a guardare questo regime senza dire niente”, ha aggiunto.