Gilet Gialli chi sono | Quali idee ci sono dietro il movimento di protesta che sta assediando Parigi? In francese si chiamano gilets jaune, gilet gialli. Le proteste, iniziate a novembre 2018, sono proseguite per settimane. Ogni sabato i gilet gialli hanno messo a ferro e fuoco la città di Parigi.
L’ultima manifestazione, in ordine di tempo, è quella del 1 maggio 2019, durante il corteo dei sindacati, per la Festa dei lavoratori.
Qui tutte le ultime notizie sugli scontri a Parigi e in tutta la Francia.
Gilet gialli chi sono – Ma chi sono i Gilet gialli? Il nome prende spunto dal giubbotto che gli automobilisti devono indossare nelle situazioni di emergenza, obbligatorio anche in Italia per aumentare la propria visibilità sulla strada. La protesta è esplosa contro un rialzo dei prezzi del carburante previsto dal governo di Emmanuel Macron all’interno di piano per la transizione energetica del paese.
La mobilitazione è nata da una raccolta di firme su internet, trasformandosi in un movimento di piazza che sta mettendo sotto pressione la leadership di Macron. La battaglia originaria contro il caro benzina (e diesel) si è allargata a rivendicazioni più generali su potere d’acquisto e tagli alle tasse, dando sfogo al malcontento che ha fatto piombare ai minimi la popolarità del titolare dell’Eliseo.
Gilet gialli chi sono | Cosa vogliono: le rivendicazioni dei gilet gialli
Le rivendicazioni dei “giubbotti gialli” vanno oltre la questione dei prezzi del carburante, è ufficiale.
Cosa vogliono i gilet gialli? È lo stesso movimento a fornire un elenco delle priorità, tra cui l’aumento del reddito minimo (smic in francese) a 1300 euro netti, ritorno al pensionamento a 60 anni e l’abbandono della ritenuta d’acconto. La lista comprende molte misure sociali, ma anche interventi relativi al trasporto, come lo stop all’aumento delle tasse sul carburante e l’introduzione di una tassa sull’olio combustibile e sul cherosene marino.
Gilet gialli chi sono | Ecco l’elenco delle più importanti richieste fatte direttamente dai gilet gialli:
• Zero poveri in strada: misura urgente
• Vantaggio progressivo sulle imposte
• Reddito minimo a 1300 euro netti
• Favorire i piccoli commerci delle città più piccole e del centro città per le metropoli. Contro i grandi centri commerciali
• Un piano per migliorare l’economia domestica dell’energia per salvaguardare l’ambiente
• Tasse: le grandi multinazionali devono pagare tanto, i piccoli commercianti poco.
• Stesso sistema di sicurezza sociale per tutti, compresi gli artigiani e i lavoratori autonomi
•Un sistema di pensioni sociale e sostenibile, niente pensione a punti
• Stop all’aumento delle tasse sul carburante
• Vietate le pensioni sotto i 1200 euro
• Qualsiasi rappresentante eletto avrà diritto al salario medio. Le spese di trasporto saranno monitorate e rimborsate se giustificate. Diritto ai buoni ristorante e buoni vacanza
• I salari di tutti i francesi, nonché delle pensioni e delle indennità devono tenere conto dell’inflazione
• Proteggere l’industria francese: proibendo il trasferimento all’estero.
• No al lavoro distaccato. È anormale che una persona che lavora in territorio francese non benefici dello stesso stipendio e degli stessi diritti.
• Per la sicurezza del lavoro: limitare ulteriormente il numero di contratti a tempo determinato per le grandi aziende. Vogliamo più tempi indeterminati.
• Fine del CICE. Usa questi soldi per il lancio di un’industria automobilistica francese ad idrogeno (che è veramente rispettosa dell’ambiente, a differenza della macchina elettrica).
• Fine della politica di austerità. Stiamo smettendo di rimborsare gli interessi sul debito dichiarato illegittimo e stiamo iniziando a rimborsare il debito senza prendere i soldi dai poveri e dai poveri, ma perseguendo gli $ 80 miliardi di evasione fiscale.
• Affrontare le cause della migrazione forzata.
• I richiedenti asilo sono trattati bene. Dobbiamo loro alloggio, sicurezza, cibo e istruzione per i minatori. Collaborare con l’ONU affinché i campi di accoglienza siano aperti in molti paesi del mondo, in attesa dell’esito della domanda di asilo.
• I richiedenti asilo non possono essere respinti nel loro paese di origine
• Implementare una vera politica di integrazione. Vivere in Francia significa diventare francese (corso di francese, corso di storia francese e corso di educazione civica con certificazione alla fine del corso)
• Salario massimo fissato a 15.000 euro
• Limitare la disoccupazione
• Aumento delle quote disabili nei posti di lavoro
• Limitazione del costo degli affitti. Più alloggi a basso costo (soprattutto per studenti e lavoratori precari).
• Divieto di vendere la proprietà statali(dighe, aeroporti)
• Mezzi migliori concessi al sistema giudiziario, alla polizia, alla gendarmeria e all’esercito. Che gli straordinari delle forze dell’ordine siano pagati o recuperati
• Tutto il denaro guadagnato dai pedaggi autostradali sarà utilizzato per la manutenzione di autostrade e strade in Francia e per la sicurezza stradale
• Poiché il prezzo del gas e dell’elettricità è aumentato per colpa della privatizzazione, vogliamo che diventi di nuovo pubblico e che i prezzi scendano in modo significativo
• Benessere per i nostri anziani. L’oro grigio è finito. Inizia l’era del benessere grigio
• Massimo 25 studenti per classe dalla scuola materna
• Risorse per la psichiatria
• Il referendum popolare deve entrare nella Costituzione
• Ritorno a un termine di 7 anni per il Presidente della Repubblica
• Pensionamento a 60 anni e, per tutti coloro che hanno avuto un lavoro manuale, diritto alla pensione a 55 anni
• Promuovere il trasporto di merci su rotaie
• Fine delle indennità presidenziali a vita
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