Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha annullato il tour diplomatico previsto in Asia centrale a seguito di un’allerta emanata dall’Agenzia meteorologica nipponica, secondo cui il rischio di un “mega-terremoto” al largo della costa pacifica dell’arcipelago è aumentato a seguito del duplice sisma di magnitudo 6.9 e 7.1 sulla scala Richter registrato ieri nel sud-ovest del Paese, che non ha provocato danni né feriti.
Secondo l’agenzia di stampa Kyodo, questa sera Kishida avrebbe dovuto partecipare a un vertice ad Astana con i presidenti di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, mentre lunedì 12 avrebbe dovuto incontrare il presidente della Mongolia nella capitale Ulan Bator.
Ma, durante una conferenza stampa tenuta oggi, il premier ha spiegato che ha dovuto annullare questi impegni di Stato a causa dell’avviso emesso ieri dall’Agenzia meteorologica giapponese, il primo di questo genere mai emanato in Giappone circa il rischio di un enorme terremoto lungo la costa del Pacifico.
L’allerta, secondo cui il rischio di un potente terremoto lungo la Fossa di Nankai era più alto del solito, non comporta la certezza di un sisma nei prossimi giorni. Tuttavia, secondo l’emittente pubblica NHK, Kishida ha annullato i propri impegni all’estero in modo da poter preparare il Paese “a ogni eventualità”.
“Se in futuro dovesse verificarsi un forte terremoto, si genererebbero forti scosse e grandi tsunami”, si legge nell’avviso dell’Agenzia meteorologica giapponese. “La probabilità di un nuovo terremoto di forte entità è più alta del normale, ma questo non indica che un sisma di forte entità si verificherà sicuramente durante un periodo di tempo specifico”.
L’avviso riguarda la “zona di subduzione” della Fossa di Nankai, situata tra due placche tettoniche dell’Oceano Pacifico, dove in passato si sono verificati terremoti di notevole entità.
Questa depressione sottomarina, lunga 800 chilometri, si estende da Shizuoka, a ovest di Tokyo, fino alla punta meridionale dell’isola di Kyushu, e ogni 100 o 200 anni è teatro di sismi di magnitudo 8 o 9 sulla scala Richter, conosciuti come “mega-terremoti”.
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