Il 6 luglio, l’Unione europea e il Giappone hanno firmato a Bruxelles un accordo di libero scambio tra il mercato comune del vecchio continente e quello giapponese.
Il piano apre la strada all’abbattimento delle barriere tariffare per il transito delle merci tra le due aree economiche.
Due dei settori più importanti che riguardano gli scambi tra Europa e Giappone sono quello delle automobili fabbricate nel Sol Levante e quello dei prodotti agricoli coltivati nel vecchio continente.
L’accordo è stato firmato alla presenza del primo ministro giapponese, Shinzo Abe, del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker e del presidente del Consiglio dell’Unione Europea, Donald Tusk.
We did it. We concluded EU-Japan political and trade talks. EU is more and more engaged globally. Global Europe! pic.twitter.com/GhsRT2QihH
— Donald Tusk (@eucopresident) July 6, 2017
Tusk ha dichiarato che quest’iniziativa mostra l’impegno dell’Unione per lo sviluppo del commercio mondiale. “È un messaggio forte lanciato al mondo”, hanno dichiarato i tre leader.
Il Giappone è la terza economia più grande al mondo, con una popolazione di circa 127 milioni di persone ed è il settimo più grande destinatario delle esportazioni europee. Tra i prodotti agricoli esportati, una delle categorie più importanti sono i latticini. L’appetito del Giappone per il latte europeo e i suoi derivati è stata in costante crescita negli ultimi anni.
Questo accordo potrebbe così dare ossigeno a un settore piegato da una sensibile riduzione della domanda interna dei paesi dell’Unione che ha portato gli allevatori a percepire ricavi minori dei costi di produzione.
Le barriere tariffarie non saranno comunque abbattute integralmente per un periodo tra i 10 e i 15 anni per permettere alle aziende e ai paesi di armonizzare le proprie politiche in materia di concorrenza.
La commissaria europea al Commercio Cecilia Malmstrom ha dichiarato che l’accordo potrebbe portare a un aumento delle esportazioni verso il Giappone di oltre 20 miliardi di euro e creare migliaia di posti lavoro in Europa.
“Stiamo praticamente abbattendo tutti i dazi doganali su alcuni formaggi come gouda e cheddar e sul vino e saranno anche eliminate le tariffe per altri prodotti che oggi sono molto costosi sia da acquistare dal Giappone che da esportare in Giappone, come scarpe, vestiti, cuoio, prodotti in legno, etc”, ha dichiarato la Malmstrom in conferenza stampa.
“È una buona notizia per i produttori europei che questo accordo sia stato firmato”, ha dichiarato Martin Merrild, presidente di Copa-cogeca, che riunisce le associazioni di categoria degli allevatori e delle cooperative agricole europee.
L’associazione giapponese dei produttori di automobili (Jama) spera che la rimozione delle tariffe su auto, moto e componentistica porti a un accordo più ampio. “Questo accordo è un passo verso un ulteriore avanzamento del libero commercio globale”, ha detto Hiroto Saikawa, presidente della casa automobilistica giapponese Nissan e dell’associazione Jama.
Il Business Council giapponese in Europa, che rappresenta gli interessi di circa 80 multinazionali operanti nel vecchio continente, ha dichiarato che il prossimo passo sarà una cooperazione digitale tra le due aree economiche.
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