La comunità Lgbt della Giamaica celebra il primo gay pride nella storia del Paese. La manifestazione è iniziata lunedì 4 agosto nella capitale dell’isola, Kingston, e continuerà per l’intera settimana.
Sembrava impensabile riuscire a promuovere un gay pride in questo paese dei Caraibi, a lungo descritto come uno dei luoghi più ostili al mondo nei confronti della comunità Lgbt (Lesbian, Gay, Bisessuali, Transgender).
Gli eventi organizzati in occasione del gay pride nella capitale Kingston, nel sudest del Paese, includono tra le altre cose anche flash mob, mostre d’arte, spettacoli, serate musicali e letture di poesie.
“In futuro ricorderemo questo momento come un punto di svolta per la comunità Lgbt giamaicana, in quanto molte persone pensavano che tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere”, ha dichiarato Latoya Nugent dell’associazione J-Flag – Jamaica Forum of Lesbians, All-Sexuals and Gays – che promuove i diritti degli omosessuali nel Paese e che ha organizzato la manifestazione in questione.
Tuttavia sarebbero circa 80 gli episodi di discriminazione, minaccia, violenza sessuale nei confronti di ragazze lesbiche, aggressione fisica ed esilio forzato denunciati nel 2014 all’associazione J-Fflag.
Inoltre l’omicidio del diciassettenne transgender Dwayne Jones avvenuto nel 2013 è ancora irrisolto, nonostante le pressioni fatte dall’Ong internazionale per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch alla polizia locale.
In un rapporto pubblicato nel 2014, Human Rights Watch sostiene che le persone Lgbt della Giamaica sono le vittime principali delle violenze nel Paese e spesso sono discriminati anche in ambito lavorativo.
Nei giorni scorsi, il sindaco di Kingston e il ministro della Giustizia del Paese hanno pubblicamente sostenuto il gay pride in corso sull’isola: un grande cambiamento se si considera che in questa nazione i politici in carica inveivano contro gli omosessuali.
Nel 2008 l’ex primo ministro Bruce Golding aveva promesso di non consentire l’accesso a persone gay all’interno del proprio esecutivo.