Indonesia. Giacarta è sommersa da acqua e fango. Da lunedì 24 febbraio la capitale dell’Indonesia sta attraversando ore di forte emergenza a causa delle piogge torrenziali che negli ultimi giorni hanno sommerso le strade. In tilt il traffico e decine di quartieri senza corrente elettrica. Non ci sono state vittime ma, meno di due mesi fa, nella capitale sono morte oltre 60 persone a causa di un’alluvione.
La città è attraversata da diversi fiumi che, a causa delle ultime piogge, sono straripati inondando la città con oltre un metro emmezzo di acqua e fango. Le acque sono arrivate fino al palazzo presidenziale ma la situazione è stata messa subito sotto controllo, hanno dichiarato dall’ufficio presidenziale. Non hanno avuto altrettanta fortuna le 300 persone che sono rimaste senza casa. Le autorità sono state costrette a staccare l’elettricità nelle zone più colpite e decine di quartieri sono rimasti senza luce. Danni a macchine e attrezzature mediche anche al Cipto Mangunkusumo Hospital, l’ospedale più grande del paese. Si prevedono piogge per le prossime due settimane.
A Giacarta vivono 10 milioni di persone e la sua area metropolitana conta quasi 30 milioni di abitanti costantemente a rischio di terremoti ed inondazioni. Inoltre, a causa della continua estrazione incontrollata delle acque sotterrane e lavori nelle falde acquifere la città sta lentamente affondando. Il presidente indonesiano Widodo ha annunciato, ad agosto, che la capitale si sposterà in un sito della provincia di Kalimantan, sull’isola di Borneo, zona scarsamente popolata e nota per le sue foreste pluviali, habitat naturale degli oranghi.
Meno di due mesi fa gravi inondazioni hanno colpito la capitale uccidendo più di 60 persone e sfollando centinaia di migliaia di abitanti. Il governatore di Jakarta, Anies Baswedan, ha denunciato come causa la diffusa deforestazione nelle colline meridionali. Quest’ultima, dice, ha distrutto i bacini idrografici, con conseguenze irreparabili. Le alluvioni stagionali causano decine di frane e inondazioni improvvise ogni anno in Indonesia, un arcipelago tentacolare di 17.000 isole dove la vita di milioni di persone è strettamente legata alla sopravvivenza del suolo.
E mentre in Italia dilaga la psicosi da coronavirus, il cambiamento climatico continua la sua “silenziosa” avanzata. Sono circa mezzo milione le vittime di fenomeni naturali estremi causati dal cambiamento climatico negli ultimi 20 anni (Climate Index Mix). Un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, tra il 2030 e il 2050, questo numero salirà di almeno 250 mila unità.