Il governo della Germania rischia di cadere, dopo che il ministro dell’Interno, Horst Seehofer, ha manifestato l’intenzione di dimettersi in polemica con la politica sui migranti della cancelliera Angela Merkel.
Durante una riunione a porte chiuse del suo partito, l’Unione cristiano-sociale della Baviera (Csu), Seehofer ha detto di voler lasciare sia il suo ruolo nell’esecutivo sia quello di leader della Csu.
Il capogruppo regionale del partito, Alexander Dobrindt, non ha accettato il passo indietro del collega, a sua volta criticando però l’operato di Merkel.
A scatenare le ire dell’ala più conservatrice del governo, rappresentata proprio dai bavaresi della Csu, è l’accordo siglato dalla cancelliera in occasione del Consiglio europeo della scorsa settimana.
Al vertice di Bruxelles la Germania ha ottenuto che nell’intesa finale fosse inserito un punto sul contrasto ai movimenti secondari dei migranti, ossia alla possibilità per i richiedenti asilo di spostarsi da un paese all’altro dell’Ue, ma questo non è bastato alla Csu.
Il ministro Seehofer chiede da tempo che si possano respingere i profughi verso i paesi dai quali sono entrati nel territorio comunitario, mentre Merkel è per una via più morbida e rifiuta qualsiasi via unilaterale.
Dopo il summit europeo, la cancelliera ha sottolineato che 12 stati membri hanno accettato di riprendersi i migranti arrivati in Germania.
Il partito di Merkel, l’Unione cristiano democratica (Cdu), ha confermato il suo sostegno alla leader. La segretaria generale, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha dichiarato che i respingimenti chiesti da Seehofer “sarebbero un segnale sbagliato agli altri partner europei”.
Secondo alcuni analisti, la linea dura sui migranti della Csu e del suo leader Seehofer è connessa con le elezioni statali bavaresi in programma il prossimo autunno, in cui c’è il rischio di una affermazione del partito xenofobo l’Alternative für Deutschland (Afd).
Alcuni sondaggi, peraltro, riferiscono che in Baviera la cancelliera Merkle raccoglie più consensi di Seehofer.
Nei giorni scorsi Andrea Nahles, leader del Partito socialdemocratico tedesco (Spd), ha dichiarato che non esclude che in Germania si debbano tenere nuove elezioni.
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