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    Gli omosessuali castrati in Germania fino al 1969

    Lo storico Jens Kolata sostiene che molti gay tedeschi sono stati sottoposti a questa pratica punitiva anche dopo la caduta del regime nazista

    Di TPI
    Pubblicato il 27 Gen. 2017 alle 17:00 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:09

    Secondo il quotidiano tedesco Stuttgarter Zeitung, lo storico Jens Kolata avrebbe scoperto che la castrazione per gli omosessuali in Germania è stata praticata fino al 1969.

    Lo studioso ha reperito cartelle cliniche custodite negli archivi della fortezza di Hohenasperg, situata a 20 chilometri dalla città di Stoccarda, che oggi ospita l’ospedale centrale del carcere regionale, e che un tempo fu la sede degli interventi di castrazione.

    Tali torture furono praticate su omosessuali, costretti o indotti alla castrazione, fino al 1969, quando il governo tedesco abolì il paragrafo 175 del codice penale, precedentemente aggravato dall’intervento dei nazisti, convinti che l’evirazione fosse un mezzo per preservare la purezza della razza ariana.

    Le cartelle cliniche riportano annotazioni relative a uomini sottoposti a castrazioni per “crimini sessuali” e portano la firma dello psicologo Nikolaus Heim. Quest’ultimo aveva seguito i casi di 51 uomini che tra il 1963 e il 1978 avrebbero subito questi trattamenti, segnando anche le conseguenze sulla salute delle vittime di questa pratica.

    Sulle cartelle di 12 dei 58 casi seguiti, era riportata la dicitura “omosessuale” per identificare la tipologia di crimine.

    La prima menzione della castrazione come punizione o trattamento per gli omosessuali in Germania emerge sotto il regime nazista ed era praticata anche sui disabili, sui rom e sugli ebrei. In alcuni casi, soprattutto nel primo periodo del regime, i nazisti proponevano ai catturati la castrazione come alternativa alla prigionia e ai campi di concentramento.

    Le scoperte di Kolata sarebbero confermate anche dalla testimonianza riportata sempre dal quotidiano Stuttgarter Zeitung di un uomo di nome Gustav che nel 1996 aveva raccontato a un programma radiofonico tedesco di aver scontato vent’anni di prigione per la sua omosessualità e di essere stato sottoposto a castrazione nel 1968. Dopo l’ultimo arresto l’allora procuratore avrebbe convinto Gustav ad accettare questo interevento in cambio della liberazione.

    Queste rivelazioni pongono la Germania a una importante revisione storica: il ministero federale della Giustizia ha annunciato l’intento di risarcire gli omosessuali che hanno sopportato queste pratiche nel dopoguerra.

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