Germania leggi rimpatri migranti – La Germania ha approvato delle nuove leggi sull’immigrazione molto controverse e che facilita l’allontanamento dal paese di chi non ottiene il diritto d’asilo oltre ad espandere i poteri della polizia e delle autorità competenti.
Le nuove misure servono ad “aumentare significativamente” il numero di rimpatri dato che la metà di questi dal 2015 non è stato mai effettuato, secondo quanto emerge dai dati del ministero dell’interno.
Dall’altra parte però la riforma prevede anche misure per migliorare l’accesso al mercato del lavoro per gli immigrati qualificati. Ad esempio, i migranti senza status di asilo che sono arrivati prima dell’estate del 2018 potranno rimanere in Germania se hanno un lavoro e parlano il tedesco.
Sempre lo stesso pacchetto di leggi ha cancellato l’obbligo dei datori di lavoro di dimostrare di non aver trovato un cittadino tedesco o dell’Ue in grado di svolgere il lavoro per cui era stato invece assunto un migrante.
Punto controverso nella nuova riforma quindi è quello legato al rimpatrio di chi non ottiene lo statu di rifugiato e che ha trovato l’opposizione dei Verdi e del partito di estrema sinistra Die Linke.
Un tentativo fallito quello delle opposizioni, con il ministro dell’Interno Horst Seehofer che invece insistito sulla necessità di simili leggi sul rimpatrio forzato.
A sostenere le nuove leggi è anche l’ex leader del partito Socialdemocratico tedesco (SPD) Sigmar Gabriel, che incoraggiato i suoi a prendere esempio dalla Danimarca per cercare di recuperare consensi.
Positivo anche il commento di Gottfried Curio del partito di estrema destra Alternativa per la Germania, che ha inoltre specificato che se i rimpatri continuano a fallire forse la soluzione è “proteggere i confini”.
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