Il ministero degli Interni tedesco ha registrato 10 crimini al giorno nel 2016 ai danni dei migranti presenti nel paese. Tra di loro, i feriti negli episodi violenti sono 560, 43 i bambini.
La maggior parte dei crimini è stata commessa quando i migranti si trovavano fuori dal loro alloggio. La Germania sta osservando un aumento dell’intolleranza verso gli stranieri a seguito dell’apertura della Cancelliera Angela Merkel nei confronti dei rifugiati.
Nel frattempo le richieste di asilo nel paese si accumulano e fanno crescere la preoccupazione dei cittadini sui temi della sicurezza. Il numero degli arrivi si è ridotto rispetto al 2015, a causa della chiusura della rotta balcanica.
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Nel dettaglio le cifre esposte dal ministro tedesco riportano: 3.533 attacchi contro i migranti e centri di accoglienza; 2.545 attacchi contro migranti isolati; 560 persone ferite, compresi 43 bambini; 980 attacchi avvenuti nelle strutture ricettive; 217 attacchi contro le organizzazioni e i volontari che lavorano con i rifugiati.
Non ci sono dati rispetto gli anni precedenti. È dal 2016 che i reati commessi contro i migranti sono considerati in maniera separata rispetto alle altre tipologie di crimini.
Il ministro degli Interni ha esposto le cifre di questo tipo di criminalità durante un’audizione parlamentare. La questione sarà al centro della prossima campagna elettorale in Germania. “Le persone che scappano dal loro paese e cercano protezione in Germania hanno il diritto di aspettarsi un rifugio sicuro”, ha scritto il ministero nella sua dichiarazione ufficiale.
Il membro del Parlamento tedesco Ulla Jelpke, del partito di sinistra Die Linke, ha accusato il governo Merkel di essersi concentrato troppo sui possibili problemi di sicurezza dovuti all’arrivo dei migranti, sottovalutando la minaccia che arrivava da destra.
“Deve morire qualcuno prima che la violenza di destra sia considerata un problema da mettere in cima all’agenda politica del paese?”, ha detto Jelpke. “I nazisti stanno minacciando i migranti e di conseguenza la nostra democrazia”.
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