Scoppiano le proteste in Georgia, dove migliaia di manifestanti sono scesi in piazza dopo che la polizia ha arrestato Nika Melia, leader del principale partito di opposizione georgiano, il Movimento Nazionale Unito. Un video trasmesso dalla tv georgiana mostra il momento dell’incursione della polizia presso la sede del partito nella capitale Tbilisi. I poliziotti hanno lanciato un raid utilizzando gas lacrimogeni e Melia è stato trascinato via dalla polizia per essere posto in custodia cautelare.
Il 18 febbraio l’ex primo ministro Giorgi Gakahria aveva annunciato le sue dimissioni, dicendo di non essere riuscito a trovare un accordo all’interno del suo partito sull’arresto di Melia, accusato di aver organizzato violenze di massa durante le proteste antigovernative del 2019 in Georgia. Gakahria avrebbe voluto evitare l’arresto del capo di opposizione, perché questo avrebbe rischiato di destabilizzare paese. Melia è stato arrestato poche ore dopo la nomina da parte del parlamento georgiano del nuovo primo ministro, Irakli Garibashvili.
Dopo l’arresto, si sono tenute proteste davanti alla Cancelleria di Stato di Tbilisi e poi vicino al parlamento. I manifestanti hanno bloccato Viale Rustaveli, la strada principale della capitale. I manifestanti chiedono l’immediata liberazione di Melia e le elezioni anticipate in Georgia.
La Georgia vive una difficile crisi politica dopo le controverse elezioni del 2020, vinte dal partito Sogno Georgiano, al potere dal 2012. Nella repubblica del Caucaso le votazioni sono spesso seguite da accuse di frode e proteste di massa.
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