“Otto mesi di dolore e sofferenza senza alcuna indicazione di quando Patrick tornerà a casa o di un motivo chiaro per cui ci è stato portato via. Ricordiamo ancora il giorno in cui siamo andati a prenderlo all’aeroporto come se fosse ieri, tutta la confusione, la paura e l’ansia, quei sentimenti non ci hanno mai lasciati”. La famiglia di Patrick Zaky, lo lo studente egiziano dell’Università di Bologna in carcere in Egitto da febbraio, rilascia una dichiarazione pubblica: “Nostro figlio è detenuto da 8 mesi, questo è stato il periodo più pesante della nostra vita e chiediamo il suo rilascio immediato!”
Nella nuova udienza del processo che si è tenuta il 26 settembre in Egitto, alla quale il giovane non era presente, si è deciso un nuovo rinvio, al 7 ottobre.
“Durante gli ultimi mesi, siamo stati sopraffatti dalla quantità di amore e sostegno che abbiamo ricevuto da tutti, da amici di una vita a completi sconosciuti, persone che non hanno mai incontrato Patrick sono determinate ad essere la sua voce e questo ci ha riempito di orgoglio per la meravigliosa persona che abbiamo cresciuto. Eppure, ogni nuovo giorno ci siamo trovati di fronte alla realtà che nostro figlio è ancora in prigione e che il pensiero ci terrorizza. Abbiamo passato mesi senza vederlo e senza sentire la sua voce, riuscite a immaginare di non poter parlare con vostro figlio per mesi mentre sapete che sta soffrendo in una struttura di detenzione durante una pandemia?
E ora che le visite sono state riprese e che almeno riusciamo ad assicurarci che sopravviva, cominciamo a concentrarci sull’orribile realtà che Patrick potrebbe trascorrere mesi o addirittura anni di detenzione senza fine. In ogni singola udienza non possiamo fare a meno di sperare che venga rilasciato e ogni volta che il rinnovo della detenzione ci spezza il cuore. Siamo devastati da questo ciclo di rinnovi e siamo terrorizzati dal pensiero che possa non finire mai.
L’udienza per il rinnovo della detenzione di Patrick è prossimo mercoledì 7 ottobre, preghiamo e speriamo che la nostra sofferenza finisca presto e lo avremo con noi entro la fine di questa settimana”, concludono i familiari.
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