Nella prima intervista concessa dopo la morte del figlio Otto, avvenuta lo scorso giugno, Fred e Cindy Warmbier hanno accusato i nordcoreani di essere “terroristi” e di aver “torturato sistematicamente” il giovane statunitense durante i suoi 18 mesi di detenzione.
Otto Warmbier è morto lo scorso giugno, circa una settimana dopo il suo ritorno negli Stati Uniti. Era stato da poco rilasciato dalle autorità di Pyongyang ma si trovava in coma e dal suo arrivo non ha manifestato segni di coscienza.
Fred Warmbier ha detto che il figlio, rientrato in patria già in stato vegetativo, “si agitava violentemente e faceva versi disumani”. Il ragazzo, diventato cieco e sordo, aveva gambe e braccia deformate e una grande cicatrice su un piede.
In base a quanto detto dall’uomo nel corso dell’intervista a Fox, “sembrava che qualcuno avesse preso un paio di pinze per rimettere al loro posto i denti dell’arcata inferiore di Otto”.
“Nostro figlio è stato torturato sistematicamente e intenzionalmente da Kim Jong-un e il suo regime. Non è stato un incidente”, ha aggiunto il padre del ragazzo.
Nei mesi scorsi, Fred Warmbier aveva criticato duramente l’amministrazione Obama per non aver fatto abbastanza per aiutare il figlio, accusando l’ex presidente statunitense di aver adottato un approccio troppo timoroso per risolvere la questione.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato la Corea del Nord di aver torturato “oltre ogni limite immaginabile” Otto Warmbier.
È la prima volta che Donald Trump lancia questo tipo di accuse alla Corea del Nord in riferimento al caso.
Le parole di Trump sono state diffuse tramite un tweet pubblicato sul suo profilo ufficiale. Nel post il presidente statunitense fa riferimento all’intervento dei genitori di Otto Warmbier nella trasmissione televisiva della Fox.
Great interview on @foxandfriends with the parents of Otto Warmbier: 1994 – 2017. Otto was tortured beyond belief by North Korea.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 26 settembre 2017
Otto Warmbier si trovava a Pyongyang per una visita turistica. Nel gennaio 2016 era stato arrestato dalla polizia nordcoreana con l’accusa di aver tentato di rubare un immagine di propaganza da un piano ad accesso limitato del suo albergo.
A marzo 2016, Warmbier era stato processato e condannato a 15 anni di lavoro forzato. Dopo 18 mesi di detenzione in Corea del Nord, il ventiduenne era stato liberato. Per ragioni ancora non chiare, al momento del rilascio era già in stato vegetativo, incapace di comunicare o reagire agli stimoli.
Le autorità nordcoreane sostengono che Warmbier sarebbe caduto in coma per aver contratto il botulismo in carcere. Si tratta di una rara malattia che provoca la paralisi. Secondo Pyongyang, dopo aver assunto dei sonniferi lo studente non si sarebbe più svegliato.
Nelle carceri nordcoreane si trovano ancora tre cittadini statunitensi reclusi.