Nella mattina del 5 maggio la tensione nella Striscia è tornata a salire.
Il Governo israeliano ha schierato la Settima brigata corazzata al confine con Gaza in vista di una possibile offensiva nell’enclave palestinese, secondo quanto riferito dal portavoce militare Jonathan Conricus.
“Ho dato istruzione alle Forze armate di continuare i massicci attacchi contro gli elementi terroristici a Gaza”, è stato il commento del premier Benyamin Netanyahu. “Hamas è responsabile non solo dei suoi attacchi ma anche di quelli della Jihad islamica e pagherà un prezzo molto pesante”.
Intanto sono ripresi i lanci di razzi verso Israele dalla Striscia di Gaza e intorno alle 12.30 (ora italiana) è stato colpito un edificio della città di Ashkelon, secondo quanto riferito dai servizi di pronto soccorso: i feriti sarebbero quattro.
L’escalation
La tensione nella regione ha iniziato a salire da venerdì, quando due soldati israeliani sono stati feriti da un cecchino al confine con Gaza, secondo quanto affermato via Twitter dall’Esercito israeliano.
Per tutta risposta, lo Stato ebraico ha attaccato la Striscia uccidendo sette palestinesi, tra cui tre militanti di Hamas.
Secondo quanto riferito da fonti della Difesa israeliana nei raid di sabato notte sono stati colpiti 60 obiettivi sia di Hamas sia della Jihad islamica.
Domenica 5 maggio è stata anche indetta una riunione di emergenza del Governo israeliano per esaminare la situazione, a cui farà seguito una riunione del Consiglio di difesa presieduto dal premier Netanyahu.
I morti
Un cittadino israeliano di 58 anni è morto dopo che uno dei razzi lanciati dalla Striscia ha colpito la sua abitazione ad Ashkelon, mentre a Gaza sono nove le persone che hanno perso la vita nei raid israeliani. Tra questi una bambina di 14 mesi e la madre incinta.
Secondo il ministero della Sanità di Gaza, i raid hanno causato anche una quarantina di feriti.
Le reazioni
Gli Stati Uniti hanno condannato il lancio di razzi verso lo Stato ebraico, con il Dipartimento di Stato che ha sottolineato “il diritto alla auto difesa di Israele dopo gli attacchi missilistici”.
In difesa di Israele si è schierato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Durissimo attacco missilistico contro Israele, tutta la mia solidarietà al Primo ministro Netanyahu e al popolo israeliano”.
Un commento a cui ha fatto seguito una dichiarazione del ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi che “condanna con fermezza il lancio di razzi verso il territorio israeliano, ribadisce che Israele, al pari di ogni Stato, ha diritto all’autodifesa e rinnova, a nome dell’Italia, un forte appello affinché cessino le aggressioni e le violenze.
Il ministero, si legge in una nota, “segue con attenzione e preoccupazione il grave riacutizzarsi delle tensioni a Gaza che, come già accaduto molte volte in passato, mettono a repentaglio tante persone”.
Diversa la reazione del portavoce della presidenza della Turchia, Fahrettin Altun, che ha condannato l’azione dello Stato ebraico, che con i suoi raid ha colpito anche una sede dell’agenzia di stampa turca Anadolu.
“Chiediamo a tutti i governi che sostengono di difendere la libertà di stampa di unirsi a noi nella condanna del bombardamento”.
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