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    “Gli arabi vadano via, Gaza sarà nostra”: l’agghiacciante intervista alla madrina dei coloni israeliani Daniela Weiss

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 25 Mag. 2024 alle 14:49

    “Gli arabi non resteranno a Gaza. Punto. Questa volta è finita. Il prossimo passo è che gli ebrei vadano là”. A parlare è Daniela Weiss, 78 anni, considerata la “madrina dei coloni” israeliani, nonché amica del ministro della Sicurezza Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit.

    Weiss è stata intervistata dalla giornalista italiana Francesca Mannocchi nell’insediamento dei coloni israeliani a Kedumim, nel nord della Cigiordania. L’intervista è andata in onda durante la puntata di ieri del programma tv Propaganda Live, su La7.

    “Dove pensa che i palestinesi dovrebbero andare?”, le domanda Mannocchi. E la donna risponde: “In Egitto, in Turchia, in Germania, in Canada, negli Stati Uniti… In tutti i Paesi del mondo. Ci sono rifugiati dalla Siria, dall’Ucraina, dall’Afghanistan. E ci saranno rifugiati da Gaza”.

    La giornalista allora la incalza: “Perché i palestinesi non possono vivere nella loro terra?”. Ma Weiss è inflessibile: “Non è la loro terra”, replica.

    La donna guida il movimento degli insediamenti ortodossi dal cuore della Cisgiordania e, dopo i massacri di Hamas del 7 ottobre scorso, è diventata la promotrice del reinsediamento di Gaza da parte di Israele.

    “Costruiremo delle comunità ebraiche a Gaza”, è sicura. “La giustizia del mondo è innanzitutto lasciarci tornare nella città di Gaza. Questa è giustizia”.

    Addirittura, la donna immagina come sarà la città una volta che sarà tornata in mani israeliane: la città, sottolinea, a è “molto più bella della Costa Azzurra”. E fantastica di “bei quartieri, turisti, attrazioni”. “Ho un piano chiaro, specifico, chiaro”, spiega: “Prendere la Striscia, dividerla in lotti e darla ai soldati che hanno combattuto la guerra, ai feriti, alle loro famiglie e consentire loro di costruire le loro case”.

    “Continueremo a educare i più giovani con il sogno di Gaza, con l’idea di vivere lì”, conclude Weiss. “Passo dopo passo, lo stiamo facendo.  Arriverà, molto prima di quello che la gran parte delle persone pensa”.

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