Sembra che una nuova terribile moda sia sbarcata in Italia dall’estero, Londra in particolare: sballarsi tramite un gas esilarante. Le bombolette di metallo che si vedono gettate fuori dai locali, contengono (o meglio contenevano prima che la sostanza venisse consumata) Co2 praticamente il gas che serve per gonfiare le camere d’aria delle bici o anche i palloncini. Le bombolette sono usate come una nuova forma di droga a gas, il gas esilarante (monossido di azoto), una droga che pare non droghi, non dia dipendenza, non faccia male all’organismo, ma faccia sballare per pochi minuti con l’effetto pari alle normali droghe. I giovani ne fanno un grande uso. Anche perché costano 1 euro e si trovano anche nei supermercati.
Segnalazioni sono state fatte anche in Italia, a Roma, dovemoltissime bombolette sono state trovate in un prato vicino la scuola di Forte Antenne. Piccole, a forma di cartucce, conservate e consumate dai ragazzini tra i 13 e i 17 anni, come un tempo il “popper”. Il protossido d’azoto, usato in medicina per praticare le anestesie, può procurare nausea leggera e mal di testa ma anche perdita di coscienza, calo della pressione sanguigna, aritmia e, nel peggiore dei casi, morte per arresto respiratorio. In mancanza di ossigeno si rischia il soffocamento.
A giugno, al sedicenne Alex L. si è rotto un polmone dopo aver inalato gas esilarante al festival Parklife di Manchester. Il giovane è stato portato d’urgenza in ospedale dopo aver lamentato collo gonfio, mancanza di respiro e che avvertiva scoppiare bolle nel suo petto.
Un 25enne di Newham, East London, ha preso per la prima volta Nos a una festa all’età di 18 anni e ha detto: «Sapevo che potevo comprare il gas esilarante legalmente, quindi non pensavo che avrebbe fatto alcun male. La mia prima volta è stata una grande corsa, molte risate e la sensazione che la vita fosse fantastica. Dopodiché, ogni volta che andavo a una festa, chiedevo sempre se qualcuno ne avesse e ne prendevo qualche altro. Non ho mai pensato che potesse causare problemi di salute o creare dipendenza. Ma quando avevo 20 anni ne facevo sempre più uso, e lo compravo online per farlo a casa da solo. Era conveniente e quasi più facile da acquistare rispetto all’alcol. Nessuno ha mai chiesto un documento d’identità. Presto usavo più di 200 bombolette al fine settimana, equivalenti a centinaia di palloncini. Stavo seduto nella mia camera da letto da solo, a sballarmi. Sono diventato depresso e ho dovuto lasciare il mio lavoro. Poi ho notato un formicolio orribile alle braccia e alle gambe che non andava via. Mi sono svegliato una mattina e non riuscivo a stare in piedi».
La sorella maggiore di Kerry-Anne, Katy, l’ha portata in ospedale, dove i medici hanno detto che il protossido di azoto aveva privato il suo corpo di ossigeno. Le hanno fatto delle iniezioni di vitamina B12. Ma hanno avuto scarso effetto: «Il danno sembrava essere stato fatto. Ora uso le stampelle per spostarmi. A gennaio di quest’anno soffrivo così tanto per un danno ai nervi nella parte bassa della schiena, che il dottore ha detto che era quasi certamente il risultato delle decine di migliaia di palloncini che avevo inalato. Ora dipendo da mio padre che mi fa da badante. So che non c’è modo di invertire il danno che ho fatto, e sento che la mia vita è finita – e ho solo 25 anni. Voglio condividere la mia storia per avvertire gli altri che il gas esilarante può rovinare la vita. Quando il danno sarà fatto, sarà troppo tardi».