Kim Jong-nam, fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un, è stato ucciso lunedì 13 febbraio 2017 in Malesia. L’omicidio di Kim, primogenito del “caro leader” Kim Jong-il e considerato dal 1994 al 2001 il suo successore, è avvenuto all’aereoporto di Kuala Lumpur.
Secondo alcune ricostruzioni, due donne, presumibilmente agenti segreti nordcoreani, lo avrebbero colpito con “punte avvelenate” per poi scomparire nel nulla.
Già nel dicembre del 2013 lo zio dell’attuale leader, nonché suo tutore e secondo, Jang Song-thaek era stato messo a morte.
Kim Jong-nam, 45 anni, era il figlio di Sung Hae-rim, un’attrice sudcoreana di nascita morta a Mosca. Cadde in disgrazia nel 2001 quando tentò di raggiungere il Giappone con un passaporto falso perché voleva visitare Tokyo Disneyland.
Dal 1995 viveva tra Pechino e Macao e dopo la morte del padre si trasferiva spesso in diversi paesi del sudest asiatico per timore di essere raggiunto dai sicari di Kim Jong-un e ucciso.
Intervistato dai media giapponesi, espresse delle critiche al regime guidato dal padre e dal fratellastro, auspicando una stagione di riforme.
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