Due ventenni sono state aggredite in pieno giorno nella città francese di Mulhouse perché portavano una gonna “troppo corta”. La scena si è svolta attorno alle 16.30 in una zona centrale della città alsaziana, vicino ad un centro commerciale, pochi giorni dopo un’analoga aggressione a Strasburgo. Una delle due ragazze è stata presa a schiaffi da un 18enne e poi buttata terra. Il ragazzo ha poi afferrato alla gola l’amica, che aveva cercato di reagire. L’aggressore è stato poi arrestato.
Il giorno precedente, martedì 23 settembre, una studentessa 22enne di nome Elisabeth era stata aggredita da tre coetanei che le avevano sferrato un pugno in faccia. La sua colpa? Indossare la gonna. Il fatto era accaduto a Strasburgo.
La storia di Elisabeth, denunciata alla polizia e raccontata a radio France Bleu Alsace, ha indignato la nazione. La polizia ha aperto un’indagine per identificare i responsabili mentre il governo ha espresso la sua “condanna assoluta” per i fatti “gravissimi” e ha chiesto che venga chiarito quanto accaduto.
La giovane tornava a casa a piedi quando ha superato il gruppo. Uno dei tre ha esclamato “guarda quella p… con la gonna!”, ha raccontato Elisabeth alla radio. Due di loro l’hanno tenuta e il terzo l’ha colpita al viso, lasciandola con un occhio nero, ha aggiunto. Nessuno è intervenuto in suo soccorso nonostante una decine di persone ha assistito alla scena.
L’account Twitter di France Bleu Alsace ha pubblicato una foto del volto contuso di Elisabeth. Foto che è diventata virale e ha scatenato la furia di centinaia di utenti. “I fatti presentati sono molto gravi”, ha detto il portavoce del governo, Gabriel Attal. “In Francia dobbiamo poter uscire per le strade vestiti come vogliamo. Non possiamo accettare che oggi in Francia una donna si senta in pericolo, sia molestata, minacciata o picchiata a causa del suo modo di vestirsi”, ha aggiunto.
La vice ministra Marlène Schiappa, incaricata degli affari di parità, si è recata ieri a Strasburgo per parlare della sicurezza delle donne in pubblico. “Quando assistiamo a molestie per strada, aggressioni sessiste o sessuali contro donne in uno spazio pubblico, dobbiamo reagire e chiamare la polizia”, ha detto al canale televisivo Lci.
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