La Francia ha annunciato di voler istituire degli hotspot in Libia per valutare le richieste di asilo dei migranti prima che questi partano dalle coste africane e impedire così il flusso verso l’Europa.
Il presidente Emmanuel Macron ha detto che la mossa impedirebbe alle persone che non hanno i requisiti per il diritto di asilo di “andare incontro a rischi pazzeschi”. Gli hotspot saranno pronti già quest’estate. Tra 800mila e un milione di persone si trovano attualmente nei campi in Libia, in attesa di imbarcarsi per l’Europa.
Il presidente francese sostiene che i flussi dei migranti stiano destabilizzando sia la Libia che l’Europa alimentando il traffico di esseri umani. “L’idea è quella di creare hotspot per evitare che le persone vadano incontro a rischi pazzeschi quando non godono dei requisiti per l’asilo”, ha detto Macron.
Lo scorso 25 luglio il generale libico Khalifa Haftar, uomo forte del governo che controlla la Cirenaica, in Libia orientale e Fayez al-Sarraj, a capo del governo internazionalmente riconosciuto di Tripoli, si sono incontrati in Francia, alla presenza del presidente Emmanuel Macron. La dichiarazione congiunta sul futuro del paese prevede il cessate il fuoco ed elezioni la prossima primavera, nel marzo 2018 per riportare l’ordine e la pace nel paese, inghiottito da un pesante conflitto dalla morte del dittatore Muammar Gheddafi nel 2011.
La Libia è diventata la via principale per i migranti che sperano di raggiungere l’Europa. Sono oltre 110mila i migranti provenienti dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente hanno attraversato il Mediterraneo quest’anno, secondo quanto afferma l’Onu. Si stima che più di 2.300 persone siano affogate o disperse. L’anno scorso erano stati 362.753 i migranti arrivati in Europa.
Aggiornamento 28 giugno: La Francia “non ha voluto emarginare alcun partner europeo, in particolare l’Italia, nella gestione della crisi libica”, ha detto Macron in una telefonata con Gentiloni, spiegando che la notizia sulla sua volontà di aprire hotspot in Libia era stata gonfiata dai giornalisti, travisandola.