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    La foto del bambino a scuola con i capelli e le ciglia ghiacciati racconta l’altro volto della Cina

    La storia di Wang Manfu fa luce sull'attuale condizione della Cina, super potenza economica a due velocità che ancora combatte con sacche enormi di povertà

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 13 Gen. 2018 alle 12:50 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:56

    Wang Manfu, un bambino cinese di otto anni, ha camminato per quattro chilometri a un temperatura di nove gradi sotto lo zero per arrivare a scuola nel giorno degli esami.

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    Quando è entrato in classe, il bambino originario della Zhaotong Cityuna, zona rurale dello Yunnan cinese, aveva i capelli e le ciglia ghiacciati dalla neve.

    Questa immagine ha commosso il maestro che ha deciso di scattargli subito una foto e pubblicarla sui social network.

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    Al maestro che lo ha accolto in classe ha raccontato di essersi dimenticato i guanti e il cappello a casa ma le sue mani e le guance segnate dal gelo raccontano la vita di tutti i giorni di Wang Manfu e degli altri 60 milioni di bambini che in Cina vengono chiamati “liushou”.

    I liushou sono i bambini che rimangono a vivere insieme ai nonni in villaggi rurali molto poveri e lontani dalle grandi città in cui padri e madri di famiglia si trasferiscono per cercare un lavoro.

    Secondo i dati forniti dall’amministrazione locale, nella città di Zhaotong City, capoluogo della contea di Ludian, vivono oltre un milione di persone sotto il livello di povertà. Tra queste sono quasi 140 mila i bambini che frequentano la scuola elementare.

    La storia di Wang Manfu ha fatto luce sull’attuale condizione della Cina, super potenza economica a due velocità: da una parte moltiplicatrice di valore e denaro, seconda potenza economica mondiale, dall’altra paese che ancora combatte con sacche enormi di povertà.

    Circa 200 milioni di cinesi vivono con poco più di un dollaro al giorno, secondo i dati Onu.

    Sono circa 300 milioni gli abitanti delle campagne che si sono trasferiti nelle megalopoli in cerca di un’occupazione stabile.

    Tra i genitori partiti in cerca di fortuna c’è anche il papà di Wang Manfu, che è tornato da suo figlio dopo avere visto l’immagine pubblicata sui quotidiani locali.

    Intervistato da una tv locale, il bambino ha mostrato le sue mani mangiate dal gelo e col sorriso sulle labbra ha raccontato come immagina il suo futuro.

    “Vorrei diventare un poliziotto e studierò molto per essere ammesso all’università”, ha raccontato. 

    La storia di Wang Manfu ha commosso la popolazione cinese: in queste ore moltissime donazioni sono giunte per il bambino.

    È stata infatti avviata una campagna di raccolta fondi organizzata dalle associazioni di volontariato dello Yunnan. In pochi giorni sono stati raccolto 100mila Renminbi (15 mila dollari)  e altri 300mila sono arrivati nella cassa della scuola.

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