Tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del
Novecento, un piccolo isolotto poco distante da Manhattan acquistò una
grandissima notorietà, e ancora oggi il suo nome è legato a quel periodo
storico.
Si tratta di Ellis Island, ovvero il primo punto d’approdo
per la stragrande maggioranza degli emigranti partiti dall’Europa e arrivati
negli Stati Uniti in cerca di fortuna, che qui, appena sbarcati, venivano
registrati e poi lasciati passare oppure sottoposti a ulteriori esami sanitari.
Tra il 1892 e il 1954 (anno della sua chiusura), furono più
di 12 milioni gli uomini, le donne e i bambini che fecero tappa a Ellis Island prima
di entrare a far parte del grande melting
pot di culture che era ed è la Grande Mela.
In occasione del loro arrivo, era abitudine che i nuovi
arrivati, spesso vestiti coi loro abiti migliori, venissero fotografati, e
alcune di queste foto, scattate tra il 1906 e il 1914 da Augustus Francis
Sherman, fotografo amatoriale nonché impiegato capo al registro di Ellis Island,
vennero anche pubblicate dalla rivista National Geographic.
Ora il sito Dynamichrome, specializzato nel colorizzare
digitalmente antiche foto in bianco e nero, ha lavorato su alcune di quelle
immagini. Rifacendosi a documenti storici che li
aiutassero a ricostruire i veri colori di quegli abiti o di quelle divise, ha riportato un soffio di vita in quelle che erano immagini color seppia ormai
spente.
Le foto fanno parte del libro The Paper Time Machine,
il cui finanziamento è ancora in corso tramite crowdsourcing, e al quale
chiunque può partecipare con una donazione.