Le forze di sicurezza libiche impegnate nella lotta all’Isis hanno annunciato di aver preso il controllo di un importante centro congressi a Sirte, in Libia, utilizzato dai miliziani del gruppo estremista come quartier generale.
“I nostri uomini hanno ora il totale controllo del complesso Ouagadougou, e sono perfino andati oltre il centro congressi”, ha detto Rida Issa, un portavoce delle forze di sicurezza libiche.
Le autorità hanno riferito di aver anche fatto irruzione in un ospedale e in un complesso universitario della città libica.
Le forze armate libiche, fedeli al governo riconosciuto dalla comunità internazionale, hanno lanciato da maggio un’offensiva contro la città di Sirte, l’ultima roccaforte del sedicente Stato islamico in Libia.
L’esercito è principalmente composto dalle brigate di Misurata – una città di porto a circa 250 chilometri a ovest di Sirte – che durante la rivoluzione contribuì alla destituzione di Muammar Gheddafi nel 2011.
Sirte era caduta in mano all’Isis circa un anno fa, nell’estate del 2015, approfittando del caos della guerra civile per ritagliarsi una striscia di terra di circa 250 chilometri lungo la costa libica.
Sirte è anche la città da cui proveniva Gheddafi e ha un’importanza simbolica per i miliziani del sedicente Stato islamico, dal momento che usavano il centro libico come base di addestramento religioso.
Se l’offensiva delle forze armate libiche dovesse risultare effettiva, si tratterebbe certamente del progresso più significativo portato a termine finora nella lotta contro l’Isis in Libia.
Il primo agosto 2016 – circa dieci giorni fa – le forze aeree statunitensi hanno iniziato a bombardare con raid aerei la città di Sirte, la cui azione ha facilitato l’avanzata via terra delle forze armate libiche. Finora i jet americani hanno compiuto 29 raid aerei su Sirte.
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