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    Le forze irachene passano al setaccio i civili di Mosul per identificare i miliziani dell’Isis

    La metà dei quartieri orientali della roccaforte sono stati sottratti ai jihadisti, quasi mille miliziani sono stati uccisi dall'inizio dell'offensiva sei settimane fa

    Di TPI
    Pubblicato il 28 Nov. 2016 alle 14:01 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 19:59

    Centinaia di abitanti di Mosul, durante un controllo, hanno dovuto sollevare le proprie magliette e camicie per provare alle forze di sicurezza irachene di non indossare cinture esplosive sotto gli abiti.

    Nonostante l’esercito regolare iracheno abbia riconquistato alcune delle aree orientali della città, la minaccia del sedicente Stato islamico è ancora molto concreta ed è radicato il timore di possibili, devastanti colpi di coda.

    Le forze irachene stanno passando al setaccio i documenti d’identità dei residenti per identificare i membri dell’Isis, che potrebbero nascondersi tra i civili, e ripulire i quartieri dalla presenza jihadista.

    Ogni volta che viene conquistata una nuova area, il processo è lungo e complesso, può richiedere fino a una settimana.

    Alcuni dei miliziani si dileguano nella rete dei tunnel che hanno costruito sottoterra, ma altri cercano di mischiarsi tra i cittadini comuni e i profughi. Il pericolo maggiore è che vadano a costituire cellule dormienti pronte a entrare in azione.

    Le forze speciali irachene, nel frattempo, hanno ucciso poco meno di un migliaio di miliziani, ma l’avanzata delle truppe ha rallentato proprio perché il nemico si nasconde tra i civili e non è facile identificarlo.

    L’offensiva per liberare Mosul dall’Isis è ormai in corso da sei settimane e circa la metà dei quartieri orientali della città sono stati sottratti ai miliziani estremisti, nonostante il fuoco dei cecchini, le autobombe e gli attentatori suicidi.

    Solo le truppe d’élite sono penetrate all’interno della roccaforte e capitale dell’autoproclamato califfato, mentre l’esercito, la polizia federale e i peshmerga curdi circondano la città da nord e da sud. Le milizie sciite, invece, stanno tentando di completare l’accerchiamento da ovest, tagliando le vie di fuga verso la Siria.

    Secondo quanto riferito dal general maggiore Abdul Ghani al-Asadi, uno dei comandanti delle forze speciali, dopo essere avanzati rapidamente nelle aree scarsamente popolate, le forze irachene stanno ripulendo un distretto cittadino alla volta, spezzando le linee di rifornimento dei miliziani e cercando di proteggere le popolazione civile che l’Isis usa spesso come scudo umano.

    Le tattiche di guerra sono obbligate dalla natura urbana del teatro di conflitto, dalle strategie utilizzate a loro volta dall’Isis e dalla presenza di circa un milione di residenti.

    “I carri armati sono inutili qui, e anche l’artiglieria. Gli aerei delle forze di coalizione e l’aeronautica sono limitati a causa della presenza dei civili”, ha detto Asadi.

    Il governo iracheno ha chiesto agli abitanti di Mosul di barricarsi in casa durante l’offensiva e di non lasciare la città, dato che le organizzazioni umanitarie non sono in grado di far fronte a un afflusso potenziale di centinaia di migliaia di profughi.

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