Le forze irachene hanno lanciato martedì 6 dicembre un attacco dalla periferia a sudest di Mosul, in Iraq, verso il centro della città, nel tentativo di sbloccare l’offensiva iniziata a ottobre per riprendere il controllo della roccaforte dell’Isis.
Il comandante dell’operazione, citato dalla televisione irachena, ha detto che le truppe della nona divisione armata, che per oltre un mese è stata bloccata all’estremità sudorientale della città, sono entrate nell’ospedale di Salam, a circa un chilometro e mezzo dal fiume Tigri.
“I combattimenti sono adesso molto duri”, ha riferito un abitante del quartiere palestinese a Mosul all’agenzia Reuters. “Le forze irachene hanno superato il nostro quartiere senza entrarci dentro. La nostra zona è praticamente circondata dal fiume e dall’esercito”.
Anche l’agenzia di stampa del sedicente Stato islamico ha confermato l’avanzata, dicendo che tre autobombe hanno colpito le truppe avversarie vicino all’ospedale Salam.
Mosul è la città più grande sotto il controllo dell’Isis e la sconfitta dei miliziani segnerebbe un duro colpo per il Califfato.
All’offensiva su Mosul partecipano, oltre ai soldati iracheni e alle forze di sicurezza, anche peshmerga curdi e miliziani sciiti, con il supporto di una coalizione guidata dagli Stati Uniti.