L’ideologia che odia l’Occidente, uccide i miscredenti, stupra le donne, disprezza gli ebrei e perseguita tutte le correnti islamiche diverse da quella wahabita.
Se pensiamo di aver messo fine all’Isis uccidendo i suoi boia o mandandoli via dalle città irachene e siriane, ci stiamo sbagliando.
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Le manifestazioni da parte dei musulmani di tutto il mondo per condannare gli attentati, e l’emanazione di fatwe contro l’Isis da parte delle più importanti autorità islamiche, non sono mancate.
Ma allora, da dove nascono tutte queste organizzazioni terroristiche, se l’Islam è una religione di pace e non di guerra?
Lo scrittore e giornalista egiziano Eslam el Behery, nel 2015 provò a dare una risposta nel suo programma televisivo “Con l’Islam”. Affermava che fosse necessaria una riforma e rivalutazione dei libri di testo utilizzati per insegnare la religione musulmana nelle università islamiche, nelle moschee e in tutti i centri di preghiera.
Eslam el Behery riteneva che bisognasse rivoluzionare come prima cosa la Sunnah, il libro all’interno del quale sono raccolti gli hadith, i detti e i comportamenti del profeta Maometto.
Gli hadith furono tramandati oralmente e trascritti ben 200 anni dopo la morte di Maometto. Alcuni hadith contengono parole piene di odio, violenza, misoginia e non combaciano con il Corano, che in uno dei suoi versi definisce il profeta Maometto “misericordia per il creato”.
All’interno del mondo musulmano non viene messa in dubbio la veridicità degli hadith, anche se trascritti due secoli dopo la morte del profeta.
Il problema del mondo islamico è dottrinale, riguarda i libri di testo utilizzati per insegnarlo, scritti spesso da autori wahabiti. Ed è anche un problema di interpretazione del Corano, libro di pace ma anche storico, all’interno del quale vengono narrate delle battaglie in cui i musulmani, perseguitati e uccisi, dovevano difendersi.
Chi vuole plagiare e indottrinare all’odio può basarsi solo su alcuni versi, facendo un’operazione di decontestualizzazione.
È inutile che le più importanti autorità religiose condannino l’Isis se poi non mettono in discussione l’autenticità di molti hadith, se non fanno luce sulle interpretazioni errate del Corano.
È inutile pensare di aver sconfitto l’Isis se ancora molti Imam emanano fatwe contro i cristiani e gli ebrei.
È inutile pensare di aver sconfitto l’Isis se la sua ideologia può espandersi ancora senza essere fermata.
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