Flash mob 14 dicembre, sardine all’estero a TPI: “Altro che italiani pecoroni”
Anche le sardine all’estero si preparano al flash mob del 14 dicembre. Ancora una manciata di giorni e saremo al 14 dicembre, giorno in cui le sardine si apprestano a riempire piazza San Giovanni a Roma per l’evento che gli organizzatori definiscono “storico”.
Il 14 dicembre sarà anche trascorso esattamente un mese da quando Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa portavano sul Crescentone di Bologna 15mila persone nel giorno della kermesse della Lega al PalaDozza.
In un mese il fenomeno delle sardine si è evoluto e ha contagiato decine di piazze in tutta Italia. E i quattro ragazzi che volevano “sfidare” Salvini e la retorica populista hanno ricevuto un’ondata partecipativa imprevedibile.
Mattia Santori, laureato in Economia e Diritto ricercatore energetico in chiave ecosostenibile, è colui che materialmente ha fatto partire l’adunata, coadiuvato da Roberto Morotti, ingegnere appassionato di riciclo della plastica, Giulia Trappoloni, fisioterapista di Sansepolcro, e Andrea Garreffa, laureato in Scienze della Comunicazione e guida turistica.
Su di loro si è detto tutto e il contrario di tutto: per qualcuno le sardine sono un movimento spontaneo, partito dal basso. Per altri una macchinazione politica per contrastare “l’espansione” della Lega. Di certo il fenomeno delle sardine è esploso in un tempo ridotto, ha superato le Alpi e l’Oceano per arrivare fino a New York e San Francisco.
Gli italiani all’estero hanno cominciato a guardare con interesse al fenomeno, provando il bisogno di condividere un impegno che dimostrasse la voglia di cambiare le cose. E così sono nate le tante piazze che in breve tempo si sono organizzate ad Amsterdam, New York, Dublino etc.
Ora l’obiettivo per tutti è il flash mob globale in contemporanea con Roma: a manifestare saranno le sardine di Dublino, Bordeaux, Berlino, Parigi, Londra, San Francisco, Edimburgo, Amsterdam e Madrid.
Flash mob sardine Berlino: “Siamo testimoni di un’inclusione che ci ha visto migranti”
“Siamo eccitati e spaventati allo stesso tempo. Nessuno ha mai fatto una cosa del genere”, racconta a TPI Thokozile Martucci Schiavi, nata a Frosinone, da 8 anni vive a Berlino. Lei è la fondatrice del gruppo sardine di Berlino.
“Intorno al 20 novembre ho cominciato a leggere delle sardine, mi sono confrontata con mio marito e mi sono chiesta come fosse possibile che a Berlino non ci fossero sardine. Ho deciso che fosse necessario parlarne e così ho creato un gruppo Facebook nel quale confrontarsi. Il gruppo ha deciso di aderire al flash mob del 14. E ora eccoci qui, siamo 1.900”.
“Scendiamo in piazza per l’Italia, per un senso di appartenenza alla patria, per una visione europeista”, spiega Thokozile.
La volontà di partecipazione testimoniata dalle sardine all’estero non va sottovalutata e rappresenta un cambio di passo significativo.
“Come italiani all’estero siamo testimoni di un’inclusione che ci ha visto migranti. Molti di noi sono partiti dall’Italia senza un lavoro ma con la voglia di scoprire nuovi mondi. E qui ci hanno accolto. Scendiamo in piazza per dire no al populismo in Europa, alla tendenza al razzismo, all’omofobia, per un senso globale di appartenenza”.
I gruppi delle sardine all’estero sono nati in modo trasversale e per volontà di ragazzi ma anche di persone mature che negli altri Paesi hanno trovato la loro casa.
“Ci vedremo alla porta di Brandeburgo a un mese dalla nascita delle sardine. Guardiamo alla trasformazione che già c’è stata. Non siamo più solo un momento di contrasto alla retorica di Salvini. Siamo propositivi e chiediamo un impegno serio. In un mese non è poco. Mi fido dei ragazzi di Bologna, mi sembrano molto genuini. Ci danno una mano. Mi spaventa che tutto questi diventi corruttibile. Questa è la mia unica paura”, prosegue Thokozile.
“Ma come ha detto Dacia Maraini nel suo endorsement, l’importante è nutrire ancora l’idealismo. La base da cui parte tutto sono gli ideali e non dobbiamo dimenticarlo”.
Flash mob sardine Bordeaux: “Finalmente fieri di essere italiani”
Un idealismo ben visibile nelle parole di Gabriella Patera, 25 anni, studia in Erasmus a Bordeaux.
Gabriella è la cofondatrice del gruppo sardine Bordeaux, insieme alla sua coinquilina di soli 19 anni, Giulia Valeri, hanno messo in piedi il gruppo che conta 130 iscritti ed è pronto a scendere in strada a Place de Saint Projet, (su rue Sainte-Catherine) il 14 dicembre.
“Finalmente abbiamo visto che era sorto qualcosa di cui andare fieri e abbiamo deciso di darci da fare per partecipare. Tanti altri studenti e ricercatori ci hanno subito aiutato”, spiega a TPI Gabriella.
In Gabriella si sente lo spiriti giovanile e la voglia di cambiare le cose che finalmente trova una sua strada. “Volevamo andare contro tutte le forme filo-dittatoriale che cominciano a crearsi in Europa. Contro il populismo e le tendenze fasciste. Dicono sempre che gli italiani sono un popolo di pecoroni, finalmente un’occasione di riscatto”.
“Ma la nostra è una ribellione non violenta e questa è la cosa più importante che dà valore al tutto”, specifica Gabriella
“Sentiamo che stiamo investendo energie per manifestare nel modo giusto. Si fa rete, si comunica, si utilizzano i social network per qualcosa di positivo”.
Dalle parole di Gabriella emerge uno degli aspetti più interessanti del fenomeno sardine che invade anche l’estero, ossia la capacità di coinvolgere i giovani nella politica attraverso strumenti contemporanei. I giovani e giovanissimi decidono di prendere parte. Una scelta che sono movimenti come il Fridays for Future erano riusciti a far riaffiorare.
Flash mob sardine Dublino: “È tempo di reagire, e noi sardine ci siamo risvegliate!”
Veronica Vierin è originaria di Torino ma vive a Dublino da 17 anni, un periodo di tempo notevole che avrebbe potuto allontanarla decisamente dall’Italia. Invece a TPI Veronica racconta della sua passione mai sopita per la politica italiana e per la voglia di partecipazione.
“Ho seguito tutta la storia delle sardine fin dall’inizio e dopo due giorni dall’evento di Bologna, ho deciso di creare la pagine della sardine di Dublino. Con una chiamata collettiva abbiamo organizzato il flash mob del 14 dicembre”.
L’evento di Dublino sarà caratterizzato da un’azione congiunta con la rete anti-razzista Irlandese, che per lo stesso giorno ha indetto il ‘Rally for Peace on Earth – Against the Politics of Hatred’.
“Siamo l’alternativa che rivendica i diritti fondamentali della nostra civiltà: la libertà, l’uguaglianza, l’accoglienza e l’idea di un’ Europa sociale. È tempo di reagire, e noi sardine ci siamo risvegliate! Partecipiamo tutti insieme, con il corpo, la testa, il cuore e l’energia creativa. No bandiere di partiti politici. No slogan offensivi”, dicono gli organizzatori.
“Ci ritroveremo di fronte al parlamento irlandese”, spiega Veronica, “per manifestare tutti insieme e dare corpo a quella che è in fondo l’idea delle sardine: stare uniti senza bandiere politiche”.
Il gruppo conta 800 partecipanti che si sommeranno agli irlandesi per cantare “Bella ciao” il 14 dicembre.
Flash mob sardine San Francisco: “A 10mila km dall’Italia ci sentiamo vicini al nostro Paese”
Le sardine sono arrivate oltreoceano, dopo New York, ora è il momento delle “sardine pacifiche” che si stanno organizzando per il Global Sardina Day sempre il 14 dicembre a San Francisco.
“Ho creato questo gruppo su Facebook a supporto delle sardine di Bologna perché mi piaceva l’iniziativa. Sono rimasta davvero stupita che così tanta gente si è svegliata e si è opposta a un’ideologia che non ci rappresenta”, racconta a TPI Enza Sebastiani, romana di origine, vive a San Francisco dal 1991 e ha fondato la pagina “sardine pacifiche“.
“Nell’arco di pochi giorni il numero dei partecipanti è cresciuto. L’importante è essere uniti, credere in questo bisogno di non usare più la propaganda, il linguaggio d’odio. Dopo aver creato la pagina ho incontrato altre persone che partecipano attivamente all’organizzazione del flash mob. Questa cosa delle sardine ci piace davvero tanto, mi ha fatto tornare 20enne. A 10mila km di distanza dall’Italia ci sentiamo comunque vicini al nostro Paese”, spiega Enza.
In tutta la Bay aerea di San Francisco è stata bloccata la pesca delle sardine perché nei mesi scorsi c’è stata una pesca troppo intensa. “Siamo una specie protetta”, scherza Enza.
“Siamo allineati con i principi e i valori fondamentali delle 6mila sardine di Bologna. Vogliamo solidarietà per questi valori: la non violenza, l’antifascismo, l’antirazzismo. Abbiamo visto cosa è successo durante la seconda guerra mondiale. Le 6.000 sardine di Bologna stanno facendo un ottimo lavoro. I diritti civili vanno rispettati. Noi italiani, anche con tutti i problemi finanziari e di governo che abbiamo, scendiamo in piazza e ci facciamo sentire, perché c’è un amore vero verso la patria che è raro vedere”, conclude Enza.