Sono italiani gli ultimi due ciclisti rimasti vittima di incidenti stradali a Londra. Filippo Corsini, 21 anni, discendente dei principi Corsini, una delle più antiche famiglie di Firenze, è morto dopo essere stato travolto da un camion nel quartiere di Knightsbridge mentre andava all’università sulla sua bici lo scorso 31 ottobre. Lucia Ciccioli, 32 anni, è stata investita da un mezzo pesante a Battersea, sulla sponda sud del Tamigi, il 24 ottobre scorso mentre si recava in bicicletta al ristorante dove lavorava come cameriera.
Le vie della capitale sono ancora troppo poco sicure, almeno secondo il quotidiano britannico Times, che ha lanciato dalle sue pagine un appello al sindaco di Londra Sadiq Khan affinché, come promesso in passato, introduca un’ordinanza che vieti l’ingresso nella capitale ai veicoli pesanti che non rientrano nei parametri stabiliti, al fine di assicurare la migliore visibilità possibile ai ciclisti.
Nell’articolo il Times ricorda Filippo Corsini, figlio di Duccio e Clotilde Corsini, che in passato aveva lavorato anche come cameriere ed era venuto a Londra per studiare. Stava frequentando un corso di laurea in International Business alla Regent’s University. Il gruppo facebook Stop killing cyclists ha indetto una protesta e una veglia il 7 novembre per ricordarlo.
La storia della famiglia Corsini arriva fino al Medioevo. Tra i suoi membri più noti anche papa Clemente XII il cui pontificato durò dal 1730 al 1740. Aprì al pubblico i Musei Capitolini di Roma, e commissionò la Fontana di Trevi. Filippo Corsini era l’ultimo erede maschio della famiglia.
Prima delle due vittime italiane, quest’anno sono morti altri sei ciclisti nelle strade di Londra. Nel 2014, i ciclisti gravemente feriti o uccisi sulle strade della capitale britannica sono stati 432, il numero più basso mai registrato fino a quel momento e, tuttavia, ancora troppo alto.