Nella mattina del 29 dicembre 2018 un sisma di magnitudo 7 è stato registrato al largo delle Filippine, secondo quanto riferito dall’US Geological Survey.
Le autorità filippine hanno dichiarato che la scossa “è stata percepita in modo molto forte per diversi secondi” poco dopo le 12 (ora locale, le 4 in Italia). I residenti hanno subito abbandonato le loro case.
Per precauzione, inizialmente è stata diramata l’allerta tsunami, ma l’allarme è poi rientrato.
Il terremoto ha avuto il suo ipocentro a circa 50 chilometri di profondità, mentre l’epicentro si è registrato a 100 chilometri a sudest di Pondaguitan, che si trova sulla grande isola filippina meridionale di Mindanao.
Subito dopo la scossa, il Centro d’allerta tsunami del Pacifico (Ptwc) aveva avvisato che c’era la possibilità che potessero crearsi onde anomale, minacciando le coste fino a 300 chilometri dall’epicentro del sisma.
Catania – Risale a pochi giorni fa il terremoto di magnitudo 4.8 che è stato avvertito intorno alle 3.19 in provincia di Catania, con epicentro tra Viagrande e Trecastagni. È stata la scossa violenta da quando è iniziato lo sciame sismico a causa dell’eruzione dell’Etna.
I centri nei quali sono stati registrati maggiori danni sono stati Fleri e Santa Venerina. Ventotto persone sono rimaste ferite, in maniera non grave. Nei comuni interessanti dal sisma la gente è scesa in strada impaurita durante la notte (qui i video e le foto).
A Fleri sono crollati muri di alcune case, a Santa Venerina invece i calcinacci dalla facciata della chiesa di Santa Maria del Carmelo in Bongiardo.
Il sisma è collegato dall’eruzione dell’Etna, iniziata lunedì 24 dicembre. L’attività eruttiva ha infatti provocato uno sciame sismico, avvertito chiaramente in tutta la provincia di Catania.
Sui social sono state diffuse immagini del vulcano in eruzione, con un’altissima colonna di fumo grigio e nero che si solleva dai vari crateri. Cenere e lapilli sono chiaramente visibili da tutta Catania e dal mare.
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