Più di 150 detenuti sono fuggiti da una prigione nel sud Filippine dopo che alcuni uomini armati hanno attaccato le guardie del carcere, permettendo ai prigionieri di scappare, approfittando del caos seguito alla sparatoria.
Una guardia è rimasta uccisa e un detenuto ferito. Nelle Filippine, un paese a maggioranza cattolica, da decenni vanno avanti gli scontri tra i separatisti islamici e le forze dell’ordine.
L’evasione è avvenuta presso il carcere del distretto di North Cotabato, vicino la città di Kidapawan, nell’isola di Mindanao, dove si trovavano oltre 1.500 detenuti.
La sparatoria è durata per circa due ore, e nella confusione alcuni prigionieri sono riusciti a fuggire dalla parte posteriore della prigione, dove hanno scavalcato le mura impilando i loro letti.
L’obiettivo dell’attacco, secondo le autorità, era proprio quello di liberare alcuni ribelli islamici che si trovavano in carcere.
È ora in corso una caccia all’uomo guidata da esercito e polizia per rintracciare i detenuti evasi. Almeno sei sono stati già ricatturati.
Non è la prima volta che avviene un’evasione del genere da un carcere del paese, anche se questa è la più numerosa. Nel 2007 più di 40 detenuti erano fuggiti in seguito a un attacco dei guerriglieri e quattro anni dopo anche un altro gruppo di prigionieri era evaso in seguito a un attacco alla stessa prigione.
Il sud delle Filippine, ha una lunga storia di evasioni violente alle spalle.
Nel mese di agosto 2016 gli estremisti islamici affiliati al sedicente Stato islamico hanno liberato otto detenuti del carcere di Marawi, sull’isola di Mindanao.
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