Per chi non si vaccina contro il Coronavirus le Filippine stanno preparando il pugno duro. Nel corso di una conferenza stampa trasmessa ieri – 21 giugno -in tv, il presidente Rodrigo Duterte ha infatti minacciato di far arrestare tutti i cittadini che non accetteranno la somministrazione: “Scegliete voi: fatevi vaccinare, o vi farò sbattere in prigione”, ha detto, anche se le autorità sanitarie continuano a ribadire che la scelta è del tutto volontaria.
Poi ha spiegato: “Non fraintendetemi: questo Paese affronta una crisi. Sono esasperato dai filippini che non si attengono alle indicazioni del governo”. Le Filippine sono al momento tra i territori più colpiti dal Covid in Asia con circa 1,3 milioni di contagio e oltre 23mila decessi da inizio pandemia, ragion per cui il governo ha scelto di tenere ancora chiuse le scuole, decisione controversa ma difesa dal presidente.
Per Duterte l’unico modo per far rallentare i casi di infezione è proprio il vaccino. Al 20 giugno, le autorità filippine avevano fatto sapere di avere completato il ciclo vaccinale di 2,1 milioni di persone, facendo lenti progressi verso l’obiettivo del governo di immunizzare fino a 70 milioni di cittadini entro la fine dell’anno su una popolazione totale di 110 milioni.
Il governo locale ha firmato un accordo per l’acquisto di 40 milioni di dosi del vaccino anti-Covid sviluppato dalla casa farmaceutica statunitense Pfizer e dalla tedesca BioNTech, come ha annunciato il 20 giugno il capo del programma governativo di acquisizione dei vaccini, Carlito Galvez. Le consegne, ha spiegato, inizieranno a partire da agosto e dureranno otto settimane.
Di recente i ritardi nelle consegne dei vaccini in uso alle Filippine hanno costretto alcune città a chiudere i centri di vaccinazione, complicando la campagna nazionale per l’immunizzazione della popolazione. In totale le Filippine si erano assicurate la consegna di 113 milioni di dosi da cinque diversi produttori, tra cui 26 milioni di vaccini cinesi Sinovac, 10 milioni di vaccini russi Sputnik V, 20 milioni dalla statunitense Moderna, 17 milioni dall’anglo-svedese AstraZeneca.
Ma è proprio su Pfizer che l’Esecutivo sta puntando tutto: “Accelererà significativamente il nostro programma nazionale di immunizzazione e ci permetterà di realizzare l’obiettivo di raggiungere l’immunità di gregge entro la fine dell’anno”, ha aggiunto il dirigente.