Qualsiasi paese che concederà asilo all’imam Fethullah Gülen, ritenuto dal governo turco come la mente del tentativo di colpo di stato del 15 luglio, non sarà considerato paese amico della Turchia.
Lo ha detto il primo ministro turco Binali Yildirim, chiamando in causa indirettamente gli Stati Uniti, dove il leader religioso vive in autoesilio dalla fine del 1990, in Pennsylvania.
“Non credo che alcun paese possa schierarsi al fianco di quest’uomo, capo di una banda terrorista, soprattutto dopo la notte scorsa. Il paese che lo farà non sarà considerato amico della Turchia. Lo consideriamo un atto ostile contro il paese”, ha riferito Yildirim in una conferenza stampa in cui ha commentato il tentativo di colpo di stato di questa notte.
Yildirim ha indirettamente criticato gli Stati Uniti per non aver capito la portata delle preoccupazioni che la Turchia aveva espresso su Gülen.
Il primo ministro ha ricordato che la Turchia ha già presentato la sua richiesta di estradizione per Gülen.