Festeggiano i coltivatori di marijuana i Uruguay. Un provvedimento del governo di centro-sinistra del Presidente José Mujica legalizza la coltivazione e la distribuzione di marijuana nel Paese sotto il controllo statale.
Il testo della legge, già discusso dalla Camera, affronterà il voto del Senato tra poche settimane. Se approvato, permetterà ai cittadini uruguayani di coltivare fino a 6 piante in ambito casalingo e fino a 99 in ambito di cooperative formate da un massimo di 45 membri.
I coltivatori potranno anche mettere in piedi produzioni destinate al mercato, ma dovranno passare per la regolamentazione del governo. La marijuana sarà venduta alle farmacie e ai commercianti al dettaglio abilitati che dovranno registrarsi ad un registro federale. Sarà illegale vendere droga ai bambini e agli stranieri.
Sebastián Sabini, uno dei promotori del testo di legge, ha detto al Washington Post, che la proposta di legge è del tutto in linea con la cultura uruguayana che mette lo stato al centro della regolazione dei servizi sociali. “Ci saranno una definizione dei prezzi e una limitazione della produzione, inoltre sarà vietata la pubblicizzazione della droga” ha aggiunto Sabini.
Sotto il governo del Presidente Mujica, l’Uruguay ha adottato una serie provvedimenti dal matrimonio gay all’aborto. La legalizzazione della marijuana si inserisce in questo contesto di politiche liberali.